Jobs Act: salario minimo per i collaboratori a progetto?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-17

La proposta nell’emendamento presentato dal governo in commissione Lavoro

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L’introduzione, «eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo» applicabile ai lavoratori subordinati viene estesa ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Questa la sorpresa maggiore contenuta nell’emendamento al Jobs act presentato dal governo, in commissione Lavoro del Senato. E non è l’unica novità.
 
JOBS ACT: SALARIO MINIMO E CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI
Sembra infatti che si vada sempre più verso quella forma di flexsecurity di cui si è parlano. «Per le nuove assunzioni» viene previsto «il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio», dice infatti l’emendamento  all’articolo 4 sul riordino delle forme contrattuali. Nel testo del governo non viene definito come saranno regolate le tutele crescenti in particolare per quello che riguarda il nodo del licenziamento. Il sottosegretario Teresa Bellanova ha spiegato che come saranno regolate le tutele crescenti sarà deciso dall’esecutivo nei decreti delegati, dopo che il Parlamento avrà approvato la legge delega. La commissione voterà la modifica all’articolo 4 nella seduta di domani. – Dopo che il Governo ha presentato l’emendamento in commissione Lavoro del Senato al ddl delega sul lavoro, il cosiddetto Jobs act, il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti è stato fissato alle ore 14 di oggi.
 
IL TESTO DEL GOVERNO

C’è di più. Il testo del governo introduce anche due nuovi punti sul demansionamento e controlli a distanza. Si tratta quindi di modifiche a tre articoli dello Statuto dei lavoratori, il 4, 13 e 18. Per quanto riguarda i licenziamenti, sarà il governo nei decreti delegati a stabilire se eliminare del tutto il reintegro lasciando il solo indennizzo che aumenta con anzianità di servizio. Con il testo del governo, comunque, le novità varranno per tutti, non solo i giovani al primo contratto ma anche lavoratori che hanno perso il lavoro o che sono stati licenziati. In questo modo l’attuale contratto con l’articolo 18 andrebbe ad esaurimento. Rispetto ai controlli a distanza, vietati dallo Statuto salvo in alcuni casi per i quali serve l’accordo con i sindacati, l’emendamento del governo al ‘Jobs act’ prevede una «revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore». Rispetto invece al nodo del demansionamento, l’esecutivo sembra orientato a introdurre una flessibilità nelle mansioni.

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