La risposta definitiva di J-Ax alle provocazioni di Salvini: “Io non scappo e tu?” | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-04

Salvini prova a mettere in mezzo J-Ax che lo aveva criticato. E il rapper gli risponde per le rime

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Non accenna a fermarsi il velenoso botta e risposta che da un po’ di tempo a questa parte impegna sui social il cantante J-Ax e il leader leghista Matteo Salvini. Quest’ultimo ha riacceso le ostilità pubblicando sui propri profili social una dichiarazione fatta dal rapper qualche tempo fa in cui diceva: “Ho sempre pensato che Salvini sia un politico nel senso più dispregiativo”.

L’affermazione è stata di punto in bianco ritirata fuori oggi da Matteo Salvini, probabilmente col fine di guadagnarsi con qualche commento consolatorio l’appoggio infuocato dei suoi sostenitori. D’altronde, in campagna elettorale vale tutto. In risposta a quella frase, il leader del Carroccio ha scritto: “Amico mio, non aver paura della scelta degli italiani, prima vinciamo e poi ci facciamo una cantata insieme!”.

La replica di J-Ax a Salvini: “Non scappo davanti ai miei sbagli, tu?”

Dopo quella con la Rappresentante di Lista, una nuova diatriba tutta social ha quindi visto scontrarsi Salvini con un altro esponente del mondo della musica italiana. Di fronte al punzecchiamento del leader leghista, infatti, J-Ax non è rimasto in silenzio e ha risposto per le rime, pubblicando una foto del segretario del Carroccio contestato e umiliato in Polonia dal sindaco di Przesmyl, che gli sfoderò in faccia la maglia di Putin. Accanto all’immagine, il rapper ha scritto: “Amico mio, io non ho paura delle scelte degli italiani e nemmeno delle mie. Rispondo dei miei successi e non scappo davanti ai miei sbagli. Tu?”.

A commento della vicenda, J-Ax ha pubblicato subito dopo anche alcune stories su Instagram in cui ha detto: “La cosa che fa ridere è che l’intervista per il Corriere da cui Salvini ha preso la frase continuava ‘non ho paura di Salvini perché di Salvini penso che sia un politico nel senso dispregiativo del termine’. Cioè che ciò che dice in campagna elettorale per parlare alla pancia degli italiani poi, una volta raggiunto il potere, diventa un ‘moderato’. Invece quello a cui stiamo andando incontro adesso è qualcosa di grave, un po’ alla Trump. E quello che mi fa impazzire è che Salvini si arrabbia se lo chiami moderato, forse è l’insulto peggiore che puoi tirare fuori. E pensare che da giovane era a favore della legalizzazione delle droghe leggere…ti prego Dio, destino, chiunque ci sia al di sopra di noi di non farmi invecchiare così”. Ancora nessuna risposta dal leader del Carroccio, ma ci si aspetta fuoco e fiamme.

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