Attualità

“Ciao ciao” risuona al comizio di Salvini. E la Rappresentante di Lista si arrabbia

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-04

Il gruppo musicale non l’ha presa benissimo

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La Rappresentante di Lista contro Salvini. Oggi come ieri, gli artisti delle hit canticchiate dal leader della Lega tornano a spegnere il suo frizzante entusiasmo da tour elettorale. Ieri, in Puglia, il segretario del Carroccio ha tentato di rivitalizzare l’elettorato leghista attraverso un sentito comizio terminato con dj set. “Con le mani, con le mani, ciao ciao”, ha risuonato a Bari la hit sanremese della Rappresentante di Lista, quasi a salutare il poco gradito Governo di unità nazionale appena lasciato alle spalle.

La notizia è arrivata alle orecchie de la Rappresentante di Lista, le cui idee politiche di certo non sposano quelle promosse dalla Lega. Il gruppo musicale ha quindi subito commentato ironicamente su Twitter: “Ci arriva voce che al comizio di Salvini il dj abbia messo ‘Ciao Ciao’. La nostra maledizione sta per abbatersi su di te, becero abusatore di hit”.

Il tweet è rimasto particolarmente indigesto a molti sostenitori della Lega. Uno di loro, aggiungendosi ai commenti stizziti dei più, ha replicato al gruppo musicale su twitter: “Quando in una manifestazione pagano la SIAE è tutto regolare visto che poi voi prendete soldi dalla SIAE. La musica quando la componi è di tutti”.

Qualche ora dopo la frecciata social del gruppo musicale, è arrivata pure la replica di Matteo Salvini, che su Facebook ha scritto: “Cara Rappresentante, onestamente non ci ho fatto caso visto che ero in mezzo a tantissima bella gente. Sperando che la maledizione non abbia effetti, confesso (mea culpa) che la tua #ciaociao mi piace parecchio?“.

 

La Rappresentante di Lista contro Salvini: quando ad “arrabbiarsi” fu Vasco

D’altronde siamo in periodo di campagna elettorale e non è certo la prima volta che qualche politico si appropria di canzoni particolarmente pregnanti per metterle al servizio della propria propaganda. Il leader del Carroccio era stato protagonista di una vicenda del genere già nel 2016, quando in vista dei referendum costituzionali diede una chiara indicazione ai suoi elettori, scippando a Vasco Rossi (senza il suo consenso) il superclassico “C’è chi dice no”.

In quell’occasione, il cantante prese immediatamente le distanze dalla citazione poco gradita e, pur non facendo riferimenti espliciti al numero uno della Lega, si dissociò “dalla facile strumentalizzazione a scopo politico della mia canzone”, aggiungendo “la propaganda politica stia alla larga dalle mie canzoni”.

 

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