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Italia-Austria: la Nazionale non si inginocchierà contro il razzismo

neXtQuotidiano 25/06/2021

Dopo le polemiche dei giorni scorsi che hanno visto solo cinque azzurri inginocchiarsi per il Black Lives Matter durante la partita contro il Galles ora, in vista del match con l’Austria, arriva una decisione che farà discutere: la Nazionale rimarrà in piedi

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Dopo le polemiche dei giorni scorsi che hanno visto solo cinque azzurri inginocchiarsi per il Black Lives Matter durante la partita contro il Galles ora, in vista del match con l’Austria, arriva una decisione che farà discutere: la Nazionale rimarrà in piedi

Italia-Austria: la Nazionale non si inginocchierà contro il razzismo

A rivelarlo è il Corriere della Sera che spiega che all’UEFA non è arrivata nessuna richiesta in merito, non solo dalla Nazionale italiana di calcio ma anche dalla squadra dell’Austria. “La figuraccia con il Galles – si legge -, mezza squadra in piedi e mezza inginocchiata, non dovrà ripetersi. Tutti dovranno comportarsi allo stesso modo. Su questo i giocatori sono già d’accordo. Stanno ancora discutendo su quale sarà la posizione definitiva. A Wembley resteremo in piedi, come gli austriaci”. Secondo il Corriere ormai, non essendo arrivata alcuna richiesta, non c’è più tempo per cambiare idea. Cosa è successo? Si vuole chiaramente evitare che non ci sia unità, con mezza squadra che si inginocchia e l’altra metà che rimane in piedi, in modo che non si ripresentino le polemiche che hanno accompagnato il post partita contro il Galles, e che hanno visto protagonisti anche personaggi politici come Enrico Letta, che aveva lanciato un appello alla Nazionale dicendo “Inginocchiatevi tutti”, e Matteo Salvini che invece aveva difeso la scelta dei calciatori che erano rimasti in piedi.

Cosa era successo contro il Galles

Nonostante la vittoria contro il Galles e il primato nel girone degli Europei, in Italia era  nata una polemica per via dei soli cinque calciatori inginocchiati – qualche istante prima del calcio d’inizio – per omaggiare la battaglia del “Black Lives Matter”. Matteo Pessina, Federico Bernardeschi, Andrea Belotti, Emerson Palmieri e Rafael Toloi si sono chinati prima del via ufficiale al match, mentre gli altri sono rimasti in piedi. Ed è scoppiato un caso che, però, merita una contestualizzazione: occorre ricordare come non ci sia alcun obbligo per i giocatori. Questa prassi dei calciatori inginocchiati, infatti, non fa parte dei protocolli di UEFA e FIFA. Insomma, ognuno può decidere se partecipare o meno. Una forte critica nei confronti dei sei azzurri rimasti in piedi èera  arrivata anche da Claudio Marchisio che, ai microfoni della Rai durante l’intervallo della partita, ha detto: “C’è libertà di scelta, ma questa è una protesta molto importante e avrei preferito che si inginocchiassero tutti gli azzurri”. Quel gesto, infatti, è stato universalmente indicato come un’espressione di vicinanza nei confronti degli afroamericani e di tutte le vittime di discriminazione razzista basate sul colore della pelle ed è nato dopo la barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis per mano della polizia americana.

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