Marchisio e la storia dei calciatori italiani che non si sono inginocchiati per il Black Lives Matter

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-21

Prima del calcio d’inizio della partita contro il Galles, solamente cinque azzurri hanno reso omaggio alla battaglia del “Black Lives Matter”. In molti, come Claudio Marchisio, hanno criticato chi è rimasto in piedi. Ma Pessina ha dato una spiegazione al termine del match

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Nonostante la vittoria contro il Galles e il primato nel girone degli Europei, in Italia è nata una polemica per via dei soli cinque calciatori inginocchiati – qualche istante prima del calcio d’inizio – per omaggiare la battaglia del “Black Lives Matter”. Matteo Pessina (autore del gol decisivo ieri pomeriggio), Federico Bernardeschi, Andrea Belotti, Emerson Palmieri e Rafael Toloi si sono chinati prima del via ufficiale al match, mentre gli altri sono rimasti in piedi. Ed è scoppiato un caso che, però, merita una contestualizzazione.

Calciatori inginocchiati, solo cinque azzurri per il Black Lives Matter

Una forte critica nei confronti dei sei azzurri rimasti in piedi è arrivata anche da Claudio Marchisio che, ai microfoni della Rai durante l’intervallo della partita, ha detto: “C’è libertà di scelta, ma questa è una protesta molto importante e avrei preferito che si inginocchiassero tutti gli azzurri”. Quel gesto, infatti, è stato universalmente indicato come un’espressione di vicinanza nei confronti degli afroamericani e di tutte le vittime di discriminazione razzista basate sul colore della pelle ed è nato dopo la barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis per mano della polizia americana.

Una polemica, che, però, merita una contestualizzazione. Occorre ricordare come non ci sia alcun obbligo per i giocatori. Questa prassi dei calciatori inginocchiati, infatti, non fa parte dei protocolli di UEFA e FIFA. Insomma, ognuno può decidere se partecipare o meno. Inoltre, un’altra versione di questa vicenda viene fornita dal centrocampista dell’Atalanta, autore del gol-partita, Matteo Pessina a fine match: “Non mi sono ricordato in quel momento, ma poi mi sono reso conto e un secondo dopo l’ho fatto anche io”. Il tutto, inoltre, è avvenuto nel giro di pochissimi secondi. Anche il linguaggio del corpo di Andrea Belotti, che era già pronto da dare il calcio d’inizio, conferma questa tesi.

L’Italia, nei primi due match di questi campionati Europei, non ha mai esordito con i calciatori in ginocchio per omaggiare il Black Lives Matter. Un comportamento molto differente rispetto al mondo del calcio britannico, con Galles e Inghilterra che hanno deciso di aprire così tutti i loro match. Anche la Scozia, che non lo faceva ma che aveva deciso di partecipare alla lotta contro il razzismo con i giocatori fermi in piedi, in occasione del match contro l’Inghilterra aveva deciso di inginocchiarsi.

(foto: da RaiUno)

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