Irina e Albina: le donne, una russa, l’altra ucraina, che portano insieme la croce alla Via Crucis | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-16

Hanno sorretto la croce in silenzio Irina e Albina, in segno di pace alla Via Crucis con il Papa al Colosseo

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Giorni interi di polemiche e di avvertimenti solo per un gesto di pace: nonostante tutto ieri alla Via Crucis le due amiche Irina e Albina, una russa e l’altra ucraina, hanno sorretto insieme la croce alla XIII stazione della Via Crucis col Papa al Colosseo. Con un cambio di programma rispetto a quanto predisposto inizialmente.

Irina e Albina: le donne, una russa, l’altra ucraina, che portano insieme la croce alla Via Crucis | VIDEO

C’è dunque stata una variazione alla XIII stazione della Via Crucis col Papa al Colosseo. Le due donne, una russa e una ucraina, Irina e Albina, due amiche, come deciso dal Vaticano, hanno portato la Croce nonostante le polemiche sollevate dagli ucraini. Ma lo hanno fatto nel silenzio. Orazio Coclite, voce storica della Via Crucis, ha detto: “Di fronte alla morte, il silenzio è più eloquente delle parole. Ognuno preghi nel proprio cuore per la pace nel mondo”. È seguito un silenzio per tutta la durata della meditazione, che appunto è stata cancellata.

In origine, ecco la meditazione della XIII stazione che poi non è stata letta: “La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. utto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. ‘Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?'”. “Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”.

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