L’intercettazione sulla “carta CR7” e il vero senso dell’indagine sulla Juventus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-03

La telefonata tra il direttore sportivo del club bianconero Federico Cherubini e il legale rappresentante della società, Cesare Gabasio. Il tema delle plusvalenze è solo la punta mediatica dell’iceberg

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Proseguono le perquisizioni e il cerchio attorno al club bianconero si stringe ogni giorno, sempre di più. Perché non si parla solamente di “plusvalenze gonfiate” all’interno dell’inchiesta scattata la scorsa settimana a Torino. Quello è solamente il tappo del vaso di Pandora che ora è stato scoperchiato e potrebbe mettere in evidenza (sia è garantisti fino a eventuale condanna) una gestione non “corretta” del bilancio. Ed essendo una società quotata in Borsa, questi fatti rendono la posizione della società calcistica ancor più pendente. E così dalle ultime intercettazioni dei dirigenti della Juventus emerge anche un altro fattore: la carta su CR7 che doveva rimanere segreta.

Intercettazioni Juventus, cosa trapela dalle carte della magistratura

“Se salta fuori abbiam…ci saltano alla gola tutto sul bilancio i revisori è tutto”. Questa frase è stata intercettata durante un dialogo tra il direttore sportivo bianconero, Federico Cherubini, e Cesare Gabasio, legale della società Juventus. La telefonata tra i due risale al 23 settembre di quest’anno, qualche settimana dopo la cessione di Cristiano Ronaldo al Manchester United. Qual è il significato di quelle parole? Qual è quella cosa che “se salta fuori ci saltano tutti alla gola”? Proprio su questo sta indagando la Procura.

E nelle carte dell’inchiesta – che non è partita dalle intercettazioni Juventus, ma da alcuni dati sui bilanci (comprese cessioni di calciatori, poi spariti dai radar, per cifre astronomiche) – si fa riferimento al cosa e al dove cercare questa “carta”: “Occorre ricercare acquisire documentazione contabile, extracontabile bancaria e corrispondenza e messaggistica (anche su supporto informatico) afferente alla cessione del calciatore al Manchester”. Perché le parole pronunciate dal dirigente bianconero durante quella telefonata con il legale del club, indicano una “carta famosa che non deve esistere teoricamente”.

Dunque, l’indagine partita sotto l’etichetta di “plusvalenze gonfiate” – un tema che non riguarda solo il mondo del calcio – sta rivelando ben altro. Perché se il valore di un calciatore (ma anche di un bene mobile o immobile) non può essere stabilito a tavolino (e dunque non può essere oggetto di valutazioni dal punto di vista legale, anche se può provocare indignazione e proteste), le “carte” da tenere nascoste – soprattutto per una società quotata in Borsa – possono finire all’interno di indagini giudiziarie. E gli accusati-indagati dovranno risponderne e giustificare il loro comportamento.

(Foto IPP/ZumaPress/Siu Lau)

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