L’incontro “segreto” di Salvini a Mosca e la cena con Savoini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-07-19

Dopo l’assemblea di Confindustria Russia Salvini lascia la sala, ma rimane a Mosca. Forse proprio in quell’albergo dove ebbe un incontro segreto di circa un’ora. Nessuno al momento vuole dire chi fosse l’interlocutore

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I negoziati di Savoini per i soldi dalla Russia sono proseguiti per mesi dopo l’incontro al Metropol e si sono interrotti soltanto dopo la pubblicazione del primo articolo de l’Espresso sulla vicenda. Ieri il settimanale ha annunciato di essere entrato in possesso di una serie di documenti che attestano come Savoini e Meranda, avvocato della banca d’affari londinese Euro Ib ltd, abbiano lavorato fino all’ultimo per cercare di portare a casa un accordo con almeno due compagnie petrolifere russe, la Rosneft e la Gazprom.

La trattativa per i soldi per la Lega dalla Russia

Nell’articolo viene documentato come la trattativa per la compravendita di gasolio sia proseguita anche dopo l’incontro moscovita del 18 ottobre 2018, «almeno fino a febbraio», quando i primi articoli del settimanale hanno svelato l’incontro nell’albergo moscovita. «Il piano – scrive L’Espresso – prevedeva uno scambio di gasolio tra due società di Stato. Una compravendita in cui l’italiana Eni avrebbe dovuto acquistare, a prezzo di mercato, almeno tre milioni di tonnellate di diesel da Rosneft o Gazprom. Questioni che dovevano essere ancora decise, al termine della riunione del Metropol. Così come doveva essere ancora definito lo sconto, se del 4 per cento o maggiore». Le condizioni indicate nella proposta a Rosneft, dieci giorni dopo il summit, «ricalcano esattamente» quelle del meeting al Metropol, scrive ancora il settimanale. E sono state messe nero su bianco da un dirigente, Glauco Verdoia, su carta intestata della banca londinese Euro-Ib, di cui è consulente Meranda. Ieri Verdoia ha dichiarato che l’operazione «è rimasta sempre allo stato embrionale non avendo mai raggiunto nessuna concretezza».

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Secondo le carte de l’Espresso la banca avrebbe dovuto acquistare dai russi e poi rivendere all’ENI il carburante, facendo la “cresta” del compenso che poi doveva andare ai russi e agli italiani. Riportata anche la replica di Eni, che ha dichiarato al settimanale «di non aver preso parte in alcun modo a operazioni volte al finanziamento di partiti politici».

Chi ha registrato l’audio di Buzzfeed?

Intanto il Fatto tenta di rispondere alla domanda “Chi ha registrato l’audio di Buzzfeed?”. Secondo Davide Milosa a effettuare formalmente la registrazione potrebbe essere stato uno dei tre italiani attualmente indagati: Gianluca Savoini, Gianluca Savoini, Francesco Vannucci. Il dato è un’ipotesi di lavoro, perché i tecnici della Procura stanno ancora esaminando l’autenticità della registrazione. La storia del quarto uomo tirata fuori ieri da Repubblica invece si sgonfia parzialmente, perché la procura ha smentito mentre il Fatto sostiene che l’altro Luca al tavolo possa essere Luca Picasso, 48 anni, il direttore generale di Confindustria Russia, che però, a differenza degli altri, smentisce tutto e minaccia querele.

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Picasso era però sicuramente alla cena della sera precedente l’incontro al Metropol, come certifica la sua foto sorridente con Salvini ancora visibile sul suo profilo Instagram. Anzi, è stato il primo organizzatore e responsabile dell’evento. Sui social i suoi commenti sulla serata vanno oltre la simpatia istituzionale: “Salvini è un grandissimo personaggio, parlato di tutto a tavola. Intelligente, simpatico, razionale, sagigo e con un bel carattere a dispetto di come viene descritto, spero diventi premier presto”.

La cena di Salvini con Savoini

E il Corriere della Sera invece racconta che la sera precedente la riunione all’hotel Metropol di Mosca, il 17 ottobre 2018,il ministro dell’Interno Matteo Salvini cenò con Gianluca Savoini. Con loro, al ristorante Rusky all’85esimo piano del grattacielo Eye, c’erano altre sei persone. Qualche ora prima, al termine del convegno organizzato all’hotel Lotte da Confindustria Russia, il leader leghista ebbe invece un incontro coperto dalla«massima riservatezza». Scrive Fiorenza Sarzanini:

Si torna dunque a quel 17 ottobre 2018, quando Salvini va a Mosca per partecipare all’assemblea di Confindustria Russia. Pronuncia un discorso di grande vicinanza, «io qua mi sento a casa mia, in alcuni Paesi europei no», dice alla platea. Secondo il programma ufficiale reso noto dall’ambasciata deve ripartire per l’Italia al termine dell’evento. Savoini, che si intrattiene con i giornalisti al seguito, lo conferma. In realtà Salvini lascia la sala, ma rimane a Mosca. Forse proprio in quell’albergo dove — come conferma adesso lo staff — ebbe un incontro segreto di circa un’ora. Nessuno al momento vuole dire chi fosse l’interlocutore.

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Il settimanale L’Espresso aveva ipotizzato che abbia visto Dmitry Kozak, vice primo ministro russo con delega all’energia che non può entrare in Europa perché inserito nella lista dei politici sanzionati dall’Ue.

Salvini — dopo aver categoricamente smentito di «aver mai preso un rublo» — ha finora detto che lui non ne sapeva nulla. Fabrizio Candoni, fondatore di Confindustria Russia ha però raccontato di essere stato «invitato all’hotel Metropol e a Salvini, che era stato invitato anche lui, ho sconsigliato di andare». Dunque tutti sapevano che ci sarebbe stata quella riunione, compreso il vicepremier. E allora perché negarlo pubblicamente?

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