L’inchiesta sul Parma che rischia la serie A per Whatsapp

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-06-10

Alcuni messaggi mandati da giocatori gialloblu a quelli dello Spezia prima del match decisivo per la promozione sotto la lente della procura federale

article-post

La procura federale ha aperto un’indagine su Spezia-Parma, finita con la vittoria per 2 a 0 degli emiliani che hanno così potuto festeggiare il ritorno in serie A. Nei giorni scorsi gli investigatori hanno ascoltato due calciatori della squadra ligure, Filippo De Col e Alberto Masi (il primo regolarmente in campo nel match sotto inchiesta, il secondo in panchina),e due dirigenti, il team manager Leonardo Pinto e l’amministratore delegato Luigi Micheli.

L’inchiesta sul Parma che rischia la serie A

Alla base dell’inchiesta due sms «criptici» inviati da due giocatori del Parma, Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò, ai loro colleghi quattro giorni prima dell’incontro valido per l’ultima giornata di B. Calaiò l’anno scorso era allo Spezia, quindi si rivolgeva a un suo ex compagno, peraltro molto più giovane di lui: “Messaggi con riferimento alla prestazione in difesa dello Spezia”, ha scritto la Gazzetta dello Sportieri. “Mi raccomando, non fare cazzate, non farmi male”, raccontano. La partita si è svolta in un clima di tensione perché i tifosi spezzini non amano i rivali, con i quali un tempo erano gemellati. Il Parma è andato subito in vantaggio con Ceravolo, Alberto Gilardino dello Spezia ha sbagliato un rigore contro la sua ex squadra che poi, nel secondo tempo, ha raddoppiato.

spezia parma messaggi whatsapp sms

 

Il Parma, ieri, sul proprio sito ufficiale ha scritto un comunicato nel quale spiega di appoggiare l’azione della Procura e sottolinea: «Non possiamo non stigmatizzare la diffusione di contenuti dettagliati di un’indagine che, essendo in corso, non permette a chi è chiamato in causa di rispondere in maniera adeguata proprio per evitare di intaccare il lavoro degli organi preposti».

Parma, Whatsapp e la serie A

Il Parma rischia di tornare in B ma anche in caso di accertamento dell’illecito potrebbe cavarsela con una penalizzazione nel prossimo campionato di A. Ma, ha spiegato ieri la Gazzetta dello Sport, bisogna ancora accertare l’eventuale coinvolgimento di altri tesserati del Parma, e soprattutto del club, una possibilità che però almeno attualmente sembra totalmente esclusa. Il club emiliano ha chiuso in classifica a pari punti con il Frosinone (a decidere è statala differenza reti negli scontri diretti), «condannato» ai playoff.

La paura dei tifosi emiliani è giustificata: l’articolo 7 del codice di giustizia sportiva della Figc definisce infatti così la categoria dell’illecito sportivo: «Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo».

Foto copertina da Facebook

Leggi sull’argomento: Leo Messi e la bufala della frase sull’amichevole tra Argentina e Israele

Potrebbe interessarti anche