Inchiesta in Basilicata: arrestato capogruppo FI, indagato governatore Bardi ed esponenti di Centrodestra

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-07

L’inchiesta della Dda è un terremoto per la Basilicata per il coinvolgimento di numerosi amministratori: gli indagati sono più di un centinaio

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L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia è un terremoto per la Regione Basilicata per il coinvolgimento di numerosi amministratori: gli indagati sono più di un centinaio. Il presidente Vito Bardi (Forza Italia) è indagato a piede libero ma non raggiunto da misure cautelari. Eseguite, invece, misure nei confronti di altri amministratori. Obblighi di dimora nei loro Comuni sono stati notificati a Francesco Cupparo (Forza Italia), assessore all’agricoltura della Regione e in precedenza al lavoro e allo sviluppo, e al consigliere regionale Rocco Luigi Leone (ex assessore alla sanità con Forza Italia, poi passato a Fratelli d’Italia con cui riveste il ruolo di consigliere).

“La mia volontà di andare avanti nel governo della Regione Basilicata non è nemmeno in discussione. Sono sereno, ho un lavoro da portare a termine, nell’esclusivo interesse dei lucani, soprattutto in un momento di crisi senza precedenti come quello che stiamo vivendo”, questo il commento del presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, indagato nell’inchiesta della Dda sulla sanità regionale. ”Voglio infine sottolineare un fatto: la mia vita è sempre stata improntata alla legalità e al rispetto delle regole”, ha ribadito il governatore lucano, che si è detto ”del tutto estraneo” a fronte dell’accusa di essere intervenuto per il trasferimento di sede di un finanziere e a fronte dell’ipotesi di reato di peculato per essere stato sottoposto a tampone Sars Cov-2 nel marzo 2020 come contatto stretto, mentre persone ammalate di Covid-19 ne avevano fatto richiesta e sono poi decedute.

Inchiesta Dda in Basilicata: arrestati il capogruppo di FI Piro e la sindaca di Lagonegro, la forzista Di Lascio

Ma non è finita qui. Anche il capogruppo di Forza Italia alla Regione Basilicata, Francesco Piro, e la sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio, dello stesso partito, sono stati arrestati nel contesto dell’inchiesta della Dda di Potenza. Le misure sono state eseguite dai Carabinieri. Piro è stato condotto in carcere, Di Lascio si trova invece ai domiciliari. Il coinvolgimento di Piro rientra in diversi filoni investigativi, uno dei quali legato alla costruzione dell’ospedale unico per acuti di Lagonegro (un investimento di edilizia sanitaria di 70 milioni di euro) e gli altri relativi alle ultime tornate elettorali che si sono svolte nell’area sud della Basilicata.

Piro, secondo gli inquirenti, non solo aveva “relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata”, ma “non di rado, per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, ed a scopo intimidatorio, ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi” e il provvedimento ai suoi danni deriva proprio dalle “plurime dichiarazioni e intercettazioni riferibili al consigliere”.

Oggetto dell’indagine, la campagna elettorale del 25 settembre, nel corso della quale la sindaca di Lagonegro Di Lascio richiedeva – senza riuscirvi – a funzionari di società che gestiscono le reti di telefonia mobile di disattivare i ponti radio da loro gestiti per impedire così il traffico telefonico in determinate zone del lagonegrese dove abitavano i non-sostenitori di Piro, affinché fosse di fatto impedito loro di usufruire del servizio telefonico mobile.

Inchiesta della Dda in Basilicata: oltre 23 le ipotesi investigative

Divieto di dimora a Potenza e interdittiva all’esercizio di funzioni pubbliche anche per Giuseppe Spera, ex direttore amministrativo dell’Asp di Potenza e attuale direttore generale dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. Inoltre, sono indagati gli assessori regionali Francesco Fanelli (già delegato all’agricoltura, ora politiche per la salute) e Donatella Merra (infrastrutture e mobilità), entrambi leghisti, e il meloniano Gianni Rosa, eletto al Senato proprio alle Politiche dello scorso 25 settembre.

Nello specifico, Rosa è indagato per abuso d’ufficio in concorso con il governatore Bardi e gli altri quattro assessori lucani (Fanelli, Leone, Cupparo e Merra) per una vicenda relativa a “un disegno criminoso” volto alla “eliminazione e al conseguente licenziamento” di Massimo Barresi, all’epoca direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza. Gli indagati nell’inchiesta sono numerosi, con un totale di ben 23 ipotesi investigative a vario titolo: induzione indebita, corruzione, tentata concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione.

 

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