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In Svizzera l’omofobia sarà punita come il razzismo
neXtQuotidiano 10/02/2020
Il referendum approva la legge con il 63%: estende all’orientamento sessuale le disposizioni dei Codici penale e penale militare che già puniscono la discriminazione e l’incitamento all’odio a causa della razza, dell’etnia o della religione
La Svizzera ha approvato con una maggioranza di oltre il 63% la nuova legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. La legge approvata mira a proteggere le persone Lgbt ed estende all’orientamento sessuale le disposizioni dei Codici penale e penale militare che già puniscono la discriminazione e l’incitamento all’odio a causa della razza, dell’etnia o della religione con una pena detentiva fino a tre anni o una pena pecuniaria.
In Svizzera l’omofobia sarà punita come il razzismo
Nel Canton Vaud il sì alla legge ha raggiunto l’80,2%, a Ginevra il 76,3% e a Zurigo il 63,5%. Solo tre piccoli cantoni germanofoni del centro e dell’est del Paese hanno registrato una maggioranza di misura al ‘no’. Il testo in votazione era appoggiato dal governo e dalla maggioranza dei partiti. Il referendum contro la legge, all’origine dell’odierna votazione popolare, era stato invece lanciato da un comitato composto in particolare da rappresentanti dell’Unione democratica federale (Udf), piccolo partito conservatore che sostiene di difendere i valori cristiani, e dalla sezione Giovani dell’Unione democratica di Centro (Udc, destra nazionalista).
La nuova norma punisce le offese pubbliche e la discriminazione in base all’orientamento sessuale e qualsiasi atteggiamento di incitamento all’odio a parole, per iscritto, immagini o gesti. Non si applica però all’ambito familiare né tra i gruppi di amici, nemmeno se chiacchierano in un caffè. Ristoranti, alberghi, trasporti, cinema o piscino non potranno rifiutare l’accesso di qualcuno per il suo orientamento sessuale.
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