In Senato la Lega e Forza Italia hanno più peso dei giallorossi di Conte

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-02-19

Contando i dissidenti e gli astenuti dell’M5s e i due no su sei di Leu, Salvini e Berlusconi hanno cinque senatori in più. Ma con Iv e i misti vari, comunque i progressisti sono più incisivi

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Chi l’avrebbe mai detto che alla fine Matteo Salvini e Silvio Berlusconi diventassero azionisti di maggioranza (al Senato) di un governo della XVIIIesima legislatura? Eppure è cosi, perché tra dissidenti e astenuti, l’alleanza giallorossa -quella che avrebbe dovuto sostenere il Conte III- ha perso pezzi. E neanche pochi: tra Camera e Senato solo il Movimento 5 Stelle ha registrato una cinquantina di defezioni, altre due sono arrivate da Leu (peraltro dalla Nugnes e dal Fattori, che arrivano proprio dall’M5s). E quindi, al Senato, la Lega e Forza Italia hanno cinque senatori in più rispetto all’alleanza Movimento-Pd-Leu (rispettivamente 71, 35, 4). Sono cinque per la precisione: 115 contro 110. Quello che è sicuro, è che senza Fi e Lega, il governo Draghi  non avrebbe avuto i numeri al Senato.

Certo, la fazione progressista può poi però contare anche i voti di Italia Viva e dei misti vari (responsabili e quant’altro). Ma sicuramente nei diversi bracci di ferro che ci saranno all’interno della maggioranza Draghi per un provvedimento o per un altro, il cento destra (anche senza la Meloni), sarà in grado di far sentire la sua voce. Il discorso è diverso alla Camera, dove -si sa- i numeri sono differenti. Ma comunque anche qui Berlusconi e Salvini non sono piazzati poi così male: hanno “solo” 40 parlamentari in meno rispetto ai giallorossi.

Per ora chi ha pagato maggiormente il passaggio da Conte a Draghi è proprio il Movimento 5 Stelle, che tra espulsioni e fuoriuscite, perderà per strada circa 50 parlamentari. Quei 50 che invece avrebbero sostenuto un Conte III. E questo fa gioco ai suoi avversari politici, che ormai vedono il Movimento sgretolarsi, con un castello di carta pronto a cadere da un momento all’altro. E Salvini questo lo sa, così tanto che è convinto che arriveranno in squadra degli infelici. Da dove? Dall’M5s, ovvio. Infelici prima del Pd e ora del resto. Pronti a ingrossare le fila della Lega.

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