IMU e TARI, niente interessi e sanzioni per chi non paga

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-18

Lo stop nei fatti c’è, perché chi si presenterà in ritardo all a cassa non dovrà pagare un euro in più, ma con una formula che evita un blocco ex ante anche a chi può pagare

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Lo slittamento di IMU e TARI arriva tramite la cancellazione di interessi e sanzioni per chi non paga. Il Sole 24 Ore scrive oggi che la sospensione dei tributi locali arriverà sotto forma di moratoria di sanzioni e interessi per chi saltale rate. Una moratoria ancora da definire nei tempi, che però secondo le ipotesi tecniche invia di valutazione potrebbe arrivare fino al 30 luglio. Nei primi tempi si parlava di una sospensione fino al 30 novembre.

Ma sulle date i lavori sono incorso, perché è evidente che ai settori più colpiti dalla crisi servirà più tempo. All’interno di questo calendario, le decisioni spetteranno ai sindaci, che potranno sospendere le penalità per i ritardatari senza rischiare di vedersi contestare il danno erariale. La questione riguarda prima di tutto la «nuova Imu», che riunisce le vecchie Imu e Tasi e ha l’acconto in scadenza il 16 giugno, ma anche la Tari e gli altri tributi locali.

La decisione fíltra subito dopo la fine delle due ore abbondanti di incontro che ieri pomeriggio il ministro dell’Economia Gualtieri, affiancato dai vice Laura Castelli e Antonio Misiani, ha tenuto in videoconferenza con il presidente dell’Anci Antonio Decaro e il suo collega dell’Unione delle Province Michele de Pascale. La trattativa fra amministratori locali e governo si è assestata su un fondo da tre miliardi ai Comuni e 500 milioni alle Province (altri 5,2 miliardi serviranno alle Regioni), per iniziare a compensare un crollo di entrate che già si fa sentire.

imu tari stop 30 novembre
Lo stop ai tributi locali fino al 30 novembre (Il Sole 24 Ore, 28 marzo 2020)

Il quotidiano spiega che proprio l’esigenza di contenere il buco ha spinto ad accantonare la prima ipotesi di una sospensione dei pagamenti fino al 30 di novembre:

Lo stop nei fatti c’è, perché chi si presenterà in ritardo all a cassa non dovrà pagare un euro in più, ma con una formula che evita un blocco ex ante anche a chi può pagare. Nulla vieta che i Comuni modulino la sospensione per categorie, per esempio chiamando al pagamento settori come supermercati o negozi di generi alimentari che nel lockdown non hanno perso fatturato, ed esentando i commercianti che hanno dovuto abbassare la saracinesca.

Ma in un quadro così complicato una griglia statale tornerebbe utile a evitare il caos. Il capitolo enti locali e Pa dovrebbe contenere poi misure per ridare fiato agli investimenti (le Province hanno presentato il dossier per spendere due miliardi su strade e scuole) e un nuovo intervento per sbloccare i debiti verso le imprese fornitrici con anticipazioni di liquidità da Cassa depositi e prestiti; una mossa che perle Imprese si accompagna all’avvio degli indennizzi parametrati alle perdite di fatturato.

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