“Ho dovuto affrontare le ostilità e le offese di alcuni esponenti della sua maggioranza”, le prime parole di Ilaria Cucchi al Senato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-26

La Senatrice eletta con Sinistra Italiana ha parlato nella giornata del voto di fiducia al governo Meloni

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La sua voce si è rotta più volte per via dell’emozione e della commozione. Per la prima volta da quando è iniziata la nuova legislatura (nei giorni della votazione per la Presidenza di Palazzo Madama era assente causa Covid), Ilaria Cucchi ha preso la parola all’interno dell’emiciclo del Senato. Lo ha fatto nel giorno della fiducia al governo Meloni e parte della sua dichiarazione è stata rivolta proprio a quegli esponenti dell’attuale maggioranza (alcuni, ora, hanno anche ruoli di responsabilità all’interno dell’esecutivo) che l’hanno offesa e osteggiata nel corso della sua battaglia: quella che poi, dopo anni, ha portato alla verità sull’uccisione di suo fratello Stefano.

Ilaria Cucchi parla al Senato e si rivolge a chi l’ha offesa

A dare la parola a Ilaria Cucchi è stato proprio il Presidente del Senato Ignazio La Russa, uno dei politici che difese (e continuò a farlo anche quando le inchieste e le indagini si stavano indirizzando sulla responsabilità di alcuni carabinieri nella morte di Stefano Cucchi) dell’Arma. E, probabilmente, la prima parte del suo discorso era rivolta anche a lui:

“Onorevoli colleghi, mi chiamo Ilaria Cucchi e voi tutti sapete chi sono. Conoscete la mia storia. Mio fratello Stefano è stato ucciso a suon di botte morendo poi dopo soli 6 giorni nelle mani dello stato e passando attraverso la custodia indifferente e cinica di oltre 140 pubblici ufficiali. Una vita scomoda, che mi ha fatto conoscere un lato oscuro dello Stato che mai avrei pensato potesse esistere. La giustizia dopo oltre 160 udienze e ben 15 gradi di giudizio ha accertato la verità, quella che era chiara sotto gli occhi di tutti, ma è costata un caro prezzo alla sottoscritta e a tutta la sua famiglia, riconoscendo come fondamentale il contributo mio e della mia famiglia, Presidente Meloni, in questo percorso ho dovuto affrontare le ostilità e le offese di alcuni esponenti della sua maggioranza, qualcuno che oggi ha addirittura responsabilità di governo, ma non nutro nei suoi confronti alcun sentimento di pregiudizio. Nessuno”.

La storia del fratello ucciso, quel dolore che ha portato e porta ancora nel cuore. Quella vicenda tragica che l’ha portata a combattere per ottenere giustizia. Una giustizia arrivata solo 13 anni dopo con le condanne definitive dei colpevoli e responsabili (non solo per il pestaggio che ha provocato la morte del geometra romano, ma anche per chi ha fatto di tutto per insabbiare questa vicenda di abuso di potere):

“La mia battaglia per mio fratello mi ha portato, per tutti questi tredici anni di lotta, a conoscere il mondo degli ultimi, dei derelitti. Ho fatto politica anch’io, ma sulla strada, non su queste poltrone sulle quali oggi ho l’onore di trovarmi. Riconosco in lei la prima donna presidente del Consiglio, madre e italiana. Le chiedo di andare a visitare il mondo del volontariato che ho avuto la fortuna di conoscere. Sono convinta che cambierà idea su tante realtà e sulle tante possibilità di riscatto che hanno gli ultimi”

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