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Il video del fiume sotterraneo che “solleva” la piazza di San Martino Valle Caudina ad Avellino
neXtQuotidiano 22/12/2019
La piazza principale del paese è in condizioni di dissesto a causa delle acque sotterranee di un torrente ‘tombato’ negli anni scorsi, il cui livello è cresciuto a dismisura sollevando il manto stradale.
L’intero centro storico di San Martino Valle Caudina viene evacuato in queste ore da vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri. Sono 300 le persone che dovranno trovare un riparo diverso per questa notte, dopo lo straripamento del torrente Caudino, che ha portato acqua, fango e detriti in tutto il centro storico. Allagato anche il municipio che e’ stato evacuato. Il Centro Operativo Comunale è stato infatti trasferito nella canonica, in attesa di una sistemazione migliore.
Il video del fiume sotterraneo che “solleva” la piazza di San Martino Valle Caudina ad Avellino
Le strade sono torrenti e i piani terreni delle abitazioni, i negozi, garage e locali sotterranei sono invasi da acqua, fango e detriti. Al momento si sta allestendo un centro di ricovero nella palestra comunale ma nel piccolo centro caudino si e’ scatenato il panico. Decine di auto sono state travolte dal fango e la circolazione anche per i mezzi di soccorso resta difficile. E’ stato necessario chiudere al traffico la strada comunale Bosco Vico, per una frana. Sulla strada che pota al Mafariello sono caduti diversi alberi, che ostruiscono il passaggio. Non va meglio nella vicina Cervinara, dove alcune famiglie sono state evacuate con i gommoni delle squadre anfibie dei vigili del fuoco di Napoli.
Dodici ore di pioggia e la natura si ribella all’uomo
A San Martino Valle Caudina (Av) il Fiume si è reimpossessato del suo alveo. Ed ecco cosa succede pic.twitter.com/EOdVqg0kyj— Angelo Vaccariello (@angelismi) December 21, 2019
La piazza principale del paese è in condizioni di dissesto a causa delle acque sotterranee di un torrente ‘tombato’ negli anni scorsi, il cui livello è cresciuto a dismisura sollevando il manto stradale. Lo stesso fiume viene monitorato anche nel territorio di Rotondi. Sul posto si sono recati il Genio Civile e i volontari. Il Comune ha convocato il Coc, così come fatto da Forino dove si è allagata contrada Celzi, non nuova a questi disagi. Segnalazioni sono arrivate alla Protezione Civile anche da Roccabascarena. Non va meglio nel capoluogo e nell’hinterland dove le piogge hanno causato molti allagamenti, con cadute di alberi e rami. Intanto l’allerta meteo arancione viene prorogata fino a domani. In paese è arrivato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha portato solidarietà e vicinanza alle famiglie sfollate e “un ringraziamento a tutti quanti hanno contribuito a tamponare una situazione davvero grave, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche analoghe, per la quasi identica frana, a quelle di Sarno”. “La Regione Campania”, ha assicurato, “sara’ in prima linea in tutti i territori che hanno subito la violenza degli ultimi due giorni di maltempo, sia sul fronte delle emergenze che stiamo affrontando da subito, sia per il successivo e conseguente piano di messa in sicurezza”. Legambiente ha denunciato che “48 ore di vento forte e pioggia” hanno mandato “la Campania sott’acqua”. “Straripano fiumi e laghi, franano crostoni dalla Costiera Amalfitana alla Valle Caudina, cadono alberi a Napoli”, si legge in un comunicato, “nella nostra regione non reggono le città né le aree interne ai fenomeni meteorologici estremi”. “La responsabilità dei danni, della melma e del fango, che mettono a repentaglio vite umane e a rischio case e strade, va ricercato nell’assenza di controlli, nella mancanza di una seria e concreta politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, nella devastazione e cementificazione di vastissime aree.”, denuncia Legambiente, “siamo davanti ad un ’emergenza climatica ben visibile con il continuo ripetersi di fenomeni alluvionali. E neanche la Campania e’ immune dalle conseguenze dei cambiamenti climatici: qui i fenomeni meteorologici estremi hanno causato negli ultimi anni danni consistenti e disagi diffusi”.
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