Il totoministri del governo Draghi: chi sono i tecnici e chi i politici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-05

C’è l’incognita Giuseppe Conte. Speranza rimane alla Salute, Gualtieri in bilico. Entrano Zingaretti e Tajani.

article-post

Non si sa ancora chi ne farà parte, ma è già iniziato il totoministri. Quello che si sa è che l’esecutivo di Mario Draghi sarà composto in parte da tecnici e in parte da politici. Per ora a sostenere il governo dovrebbero esserci Partito Democratico, Italia Viva, Leu, Forza Italia, Azione e +Europa (oltre ai misti). C’è l’incognita (anche se sembra che si vada verso un “sì”), del Movimento 5 Stelle. l’idea dell’ex numero uno della Banca Centrale europea è quella di dare un ministero a ogni partito, o almeno a quelli con più numeri in Parlamento.

Giuseppe Conte farà parte del governo?

Prima incognita: Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio uscente davanti a Palazzo Chigi ieri ha detto che continuerà a lavorare per il bene del Paese e agli “amici del 5 stelle” e a quelli della maggioranza “leali” ha chiesto di continuare il progetto insieme. Sembra che gli sia stato chiesto se volesse entrare o meno nell’esecutivo, magari agli Esteri, dove vorrebbe rimanere l’ex capo politico del Movimento Luigi di Maio (nel caso in cui il Movimento entrasse in maggioranza). Conte per ora ha detto di “no”, ma è ancora tutto da vedere.

I politici

Tra i big dei partiti potrebbe fare il suo ingresso nel governo Draghi il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ovviamente per un ministero di peso: Difesa o Sviluppo economico. Se invece decidesse di non entrare, potrebbe avere spazio uno tra Franceschini, Guerini e Orlando. Sembra invece che possa rimanere lì dove è, per dare continuità durante la pandemia, il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu). All’Economia molto probabilmente salterà Roberto Gualtieri, e c’è chi vocifera di un ritorno in patria di Paolo Gentiloni che potrebbe arrivare proprio al Mef. Italia Viva potrebbe lasciare in prima riga Teresa Bellanova, che dovrebbe tornare al ministero dell’Agricoltura. Poi c’è Forza Italia, che potrebbe decidere farsi rappresentare dal suo vicepresidente Antonio Tajani, destinazione Mise. Rimane l’incognita Lega, che se dovesse sostenere Mario Draghi, chiederà sicuramente un posto anche per sé nei banchi del governo.

I tecnici

Metà politici e metà tecnici. Tra i nomi in circolazione c’è di nuovo Luciana Lamorgese, già al Viminale nel Conte II. Al ministero della Giustizia ci sono diverse persone in ballo: prima fra tutte Marta Cartabia, poi anche Raffaele Cantone e Sabino Cassese. Il nome per sostituire Lucia Azzolina a viale Trastevere è quello di Patrizio Bianchi,  favorito all’Istruzione. All’economia, se Paolo Gentiloni dovesse rimanere in Europa, potrebbe arrivare uno tra Carlo Cottarelli, Ignazio Visco e Vittorio Colao e Dario Scannapieco.

 

 

Potrebbe interessarti anche