Il sindaco marchigiano che “rivendica” la sua “amministrazione fascista”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-05

La frase è stata pronunciata da Tommaso Borri, primo cittadino di Serra San Quirico, durante una discussione in Consiglio Comunale

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Dal fraintendimento alla goliardia, fino ad arrivare al sarcasmo non capito dai presenti. Questa è la storia di quel che è accaduto a Serra San Quirico, comune marchigiano in provincia di Ancona di poco più di 2.600 abitanti, durante una seduta del Consiglio Comunale. Nel bel mezzo di una discussione sull’approvazione del bilancio e degli investimenti, il sindaco della cittadina – Tommaso Borri – ha pronunciato una frase “totalitaria e dispotica” nei confronti dei consiglieri di opposizione: “Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere”.

Serra San Quirico, la frase del sindaco sulla sua “amministrazione fascista”

Quella frase ha provocato un vero e proprio polverone, inevitabile. Il tutto è accaduto lo scorso 28 luglio, durante il Consiglio Comunale di Serra San Quirico. I consiglieri di maggioranza e opposizione, alla presenza del primo cittadino, si stavano confrontando e dibattendo su alcuni dettagli del programma sull’assestamento del bilancio comunale. E già lì erano iniziate le prime frizioni. Poi il tutto è deflagrato quando il sindaco ha spostato l’attenzione sulla convenzione con l’Università degli Adulti all’interno di un piano che coinvolge anche altri Comuni della zona.

E alla richiesta di dettagli da parte dei consiglieri di opposizione, Tommaso Borri ha pronunciato quella frase sull’amministrazione fascista. Poi, lo stesso primo cittadino ha provato a rettificare parlando di “sarcasmo”:

“La frase virgolettata riportata dal Consigliere è stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata pesantemente questa idea, sia durante il Consiglio in questione sia durante lunghi mesi di post su facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all’Amministrazione della non democratica, in cui si definisce me e l’Amministrazione come un’autorità arrogante e irrispettosa. Nulla di più lontano da ciò che è ed è stato sempre in questi anni il mio impegno come Sindaco del nostro paese”.

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