Il secondo appalto per i camici del cognato di Fontana revocato quando Report faceva domande

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-08

Il 3 giugno una seconda determina sempre dello stesso responsabile revoca la procedura avviata  il 27 aprile perché “la Protezione civile garantisce il fabbisogno di camici”. La data del 3 giugno lascia qualche dubbio,  perché è il periodo in cui i giornalisti di Report inter vistano Dini chiedendogli della fornitura dei 75mila camici al centro dell ’indagine

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Dama SPA voleva rifornire di camici anche il Pio Albergo Trivulzio: 6600 pezzi per 48mila euro. Ma l’appalto venne revocato. Il Fatto Quotidiano racconta oggi che il documento dell’affidamento in regime di urgenza a Dama è firmato dal dottor Ugo Ammannati Responsabile dell’Area Alberghiero-Economale e Provveditorato e porta la data del 30 aprile, esattamente due settimane dopo che Andrea Dini titolare della Dama spa firmasse il contratto con la centrale acquisti della Regione (Aria) per la fornitura mancata di 75mila camici e per la quale risultano indagati a vario titolo per turbata libertà del contraente e per frode in pubbliche forniture lo stesso Dini, il presidente Fontana e l’ex dg di Aria, Filippo Bongiovanni.

Si legge nel documento inviato a Dama: “Facendo seguito alla vostra offerta del 30 aprile 2020 si provvede ad affidarvi, in regime di urgenza, la fornitura di 6.600 camici al prezzo unitario di 6 euro”. Per un totale di 48.312 euro. L’affidamento così descritto si è reso necessario per anticipare “l’espletamento”di una procedura negoziata la cui scadenza sarebbe stata il 12 maggio. Troppo in là col tempo, visto che il Pat aveva bisogna di mille camici al giorno. La procedura con scadenza alla metà di maggio nasce con un atto firmato il 27 aprile sempre dal dottor Ammannati. Nel documento si legge della necessità del Pat di reperire fino a 224mila camici. A questa gara si presentano prima 21 operatori. Successivamente se ne presentano altri cinque “che hanno manifestato interesse”.

Tra questi c’è anche Dama. Ma se i primi 21 sono stati scelti “sulla base di informazioni riguardanti la qualificazione economica, tecnica e professionale”, la società del cognato di Fontana si presenta “att rav e r s o i contatti con l’Area Alberghiero Economale e Provveditorato”. Il 12 maggio saranno solo quattro gli operatori a fornire le offerte. Tra questi c’è anche Dama che però nel frattempo si è già aggiudicata una fornitura per quasi 50mila euro. Il 3 giugno una seconda determina sempre dello stesso responsabile revoca la procedura avviata  il 27 aprile perché “la Protezione civile garantisce il fabbisogno di camici”. La data del 3 giugno lascia qualche dubbio,  perché è il periodo in cui i giornalisti di Report intervistano Dini chiedendogli della fornitura dei 75mila camici al centro dell ’indagine.

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