Il piano anti-austerità di Renzi e Padoan

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-09-16

Sette miliardi di euro di flessibilità dall’Unione Europea per le coperture della Legge di Stabilità 2015. Pari allo 0,4 in più nel rapporto deficit/pil rispetto a quanto proposto nel Documento di Economia e Finanza

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Sette miliardi di euro di flessibilità dall’Unione Europea per le coperture della Legge di Stabilità 2015. Pari allo 0,4 in più nel rapporto deficit/pil rispetto a quanto proposto nel Documento di Economia e Finanza approvato la scorsa primavera, che fissava il rapporto all’1,8%. Il governo Renzi, scrive oggi Claudio Tito su Repubblica, sta conducendo con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan questa trattativa con la Commissione Europea, mentre il premier vorrebbe salire al 2,6%, ben al di sotto degli obiettivi di spesa di pochi mesi fa.

Un primo scomputo dello 0,1%, infatti, verrà chiesto in virtù delle riforme strutturali in corso di approvazione e applicazione. Un altro 0,1% fa riferimento agli investimenti che il nostro Paese dovrebbe fare il prossimo anno. Queste due “giustificazioni” sono formalmente previste come clausole nei Trattati. Le conversazioni informali con i membri della Commissione hanno già prodotto un risultato da questo punto di vista: il governo, insomma, ritiene di poter avere già il via libera per l’attivazione di queste due postille.
Poi c’è un altro 0,2% che viene definito “politico” ai piani alti dell’esecutivo. Appartiene cioè alla discussione diretta con i vertici dell’Ue. Ovviamente su questo il negoziato è molto più complicato. Non a caso in quasi tutti i colloqui riservati, il premier ricorda che lo stato di salute dei nostri conti pubblici è decisamente migliore di quello di altri partner europei.

piano anti austerità renzi
L’infografica di Repubblica sulle coperture della Legge di stabilità 2016 (La Repubblica, 16 settembre 2015)

Spiega il quotidiano che senza la “concessione” sarà difficile, se non impossibile, far quadrare i conti:

Naturalmente la concessione di questo “sconto” suppletivo comporterà per l’Italia un ulteriore ritardo nel rispetto di alcuni obiettivi fissati dal Fiscal compact: il cosiddetto Obiettivo di Medio Termine (la riduzione percentuale del debito) e il pareggio di bilancio. L’ulteriore margine dello 0,4% nel deficit costituisce dunque la premessa della Legge di Stabilità. Che dovrà trovare risorse per circa 16 miliardi allo scopo di non far scattare le clausole di salvaguardia: senza una effettiva “copertura”, infatti, il prossimo anno aumenterebbero l’Iva e le accise sulla benzina. Almeno altri 5 miliardi, poi, servono a coprire il taglio dell’Imu sulla prima casa.

Se tutto andrà come si aspetta il governo, le coperture effettive da trovare saranno quindi di altri 3 miliardi più i sette che mancano per la spending review. Renzi dovrà trovare così “solo” dieci per coprire i 27 miliardi di manovra.

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