Il nuovo condono edilizio del governo Conte

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-19

Stavolta non c’entra Ischia e le parti sono rovesciate: il Carroccio propone, i grillini si oppongono. Ma forse nemmeno così è vero, perché in realtà Salvini & Co. negano di averlo proposto

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C’è un nuovo condono edilizio a far litigare la Lega e il MoVimento 5 Stelle. Ma stavolta non c’entra Ischia e le parti sono rovesciate: il Carroccio propone, i grillini si oppongono. Ma forse nemmeno così è vero, perché in realtà Salvini & Co. negano di averlo proposto.

Il nuovo condono edilizio del governo Conte

La norma è  comparsa ieri nelle bozze del decreto legge «Sblocca cantieri» che dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei ministri. Il blitz sarebbe stato messo a punto dalla Lega che, come ha spiegato Matteo Salvini, vuole che il decreto non trascuri il sostegno all’edilizia privata. L’effetto è quello della cancellazione delle piccole irregolarità sui vecchi edifici: porte e finestre spostate o cambiate di dimensioni per costruzioni precedenti il 1977 che verrebbero così regolarizzate.

L’articolo “incriminato” è il 37 bis: stabilisce che “non costituiscono violazione edilizia” le opere “eseguite in corso di edificazione” in variazione alle licenze rilasciate prima della legge 28 gennaio 1977, «ma non costituenti totale difformità». In questi casi basterà avere il «certificato di abitabilità o agibilità» e questo regolarizzerà la situazione costituendo «attestazione di conformità di quanto realizzato». Scrive Repubblica:

Il passaggio critico è quello in cui viene data la possibilità di bypassare gli accertamenti di doppia conformità per regolarizzare le modifiche apportate alle costruzioni antecedenti a quella data. Un escamotage, secondo i 5stelle, per condonare anche gli aumenti di volumetria. Il Movimento fa trapelare tutto il «disappunto» per la provocazione degli alleati. Trascorrono pochi minuti e fonti della Lega definiscono «priva di fondamento» la notizia di una sanatoria, rimarcando come il partito sia «contrario a ogni tipo di condono».

Le Regioni libere di condonare

C’è di più: le Regioni, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, «possono individuare ulteriori fattispecie» rispetto a quelle elencate nel primo comma, fermo restando il fatto che esse si riferiscano a interventi su licenze edilizie antecedenti la legge del 1977. Insomma, ce n’è abbastanza per far innervosire il MoVimento 5 Stelle, che d’altronde ha già una figuraccia epocale da scontare su Ischia e non può permettersi altri cedimenti sul tema.

Tanto più che è previsto che per questi piccoli abusi il proprietario non debba più chiedere la regolarizzazione al Comune pagando i relativi oneri ed evitando il rischio che l’amministrazione ordini la demolizione dell’abuso. Niente incassi, quindi, ma solo un favore per regolarizzare la posizione. Una tipica legge che somiglia a un favore, dedicata agli abusivi a Nord come a Sud. La Lega ha capito come sedurre l’elettorato.

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