Economia
Il nuovo bonus di Renzi: 50 euro ai più deboli
Alessandro D'Amato 13/04/2015
Un beneficio per sette milioni di italiani: il nuovo governo va verso l’ipotesi di destinare il tesoretto a lavoratori poveri e incapienti. Un incremento del 5% in busta paga. Ma l’assalto alla diligenza è in atto. E in ballo ci sono poliziotti, esodati e disoccupati
Si va verso un nuovo bonus per spendere il tesoretto. Il governo sta decidendo in queste ore cosa fare con gli 1,6 miliardi di euro che sono frutto di una stima di maggior crescita e di maggiore indebitamento e spuntati durante la scrittura del Documento di Economia e Finanza. L’intenzione dell’esecutivo è far arrivare in tasca questi soldi (da 20 a 50 euro al mese) a incapienti e disoccupati. Un’intenzione ribadita ieri durante le interviste da Raffaele Poletti e Pier Carlo Padoan, e le cui tecnicalità sarebbero oggi allo studio.
IL NUOVO BONUS DI RENZI: 50 EURO AI PIÙ DEBOLI
Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi aveva parlato di decisione da prendere nelle prossime settimane, mentre il Corriere ipotizza che si possa arrivare persino fino a settembre per il varo della prossima Legge di Stabilità. Questo darebbe al nuovo bonus un respiro meno elettorale rispetto alla decisione presa a pochi giorni dalle urne nelle sette regioni al voto. Intanto, scrive Repubblica, il dibattito sulla destinazione è aperto:
I tecnici del governo sono invece già al lavoro per quantificare la platea dell’operazione volta contenere le diseguaglianze e a mettere nelle tasche dei più poveri un mini-bonus. Naturalmente il dibattito è aperto ma se le cose andranno come lo scorso anno è possibile che il decreto arrivi in tempo utile per la scadenza di maggio ed estenda il beneficio fino a dicembre. Pressano per questa soluzione i sindacati: chiedono di estendere il bonus a pensionati la Cisl e la Uil. Così si lavora sulla platea di 10 milioni di italiani, che presumibilmente scenderanno a 7 escludendo gli autonomi e mantenendo nel mirino dipendenti e pensionati che, pur guadagnando sotto gli 8.000 euro annui, per via del meccanismo puramente fiscale del vecchio bonus,non stanno partecipando all’erogazione in corso che prevede,come è noto, redditi tra gli 8.000 e i 26 mila euro.
Lo scorso anno si tentò fino all’ultimo di inserire la norma nella legge di Stabilità, ma i vincoli di bilancio impedirono l’operazione. L’operazione bonus-bis o mini-bonus potrebbe riguardare erogazioni monetarie per i cosiddetti incapienti, lavoratori dipendenti e pensionati che stanno sotto quota 8.000: si tratta di 6,9 milioni di individui che potrebbero contare su 230 euro complessivi tra maggio a dicembre (come ha simulato la Uil servizio politiche economiche, circa 29 euro al mese). Per queste retribuzioni si tratterebbe di un incremento 3-5 per cento del netto in busta-paga che darebbe un piccolo ma stabile sollievo in grado di evitare un ulteriore scivolamento.
Secondo questa ipotesi quindi sarebbero sette milioni gli italiani che ne beneficerebbero. Il bonus in busta paga è stato l’anno scorso il primo intervento del governo a sostegno dei redditi più bassi. Questo sarebbe un bis.
L’ASSALTO ALLA DILIGENZA
Ma non ci sarebbe tesoretto senza assalto alla diligenza. Per questo l’accusa di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio: «E proprio forte Renzi. E sotto di 16 miliardi di clausole di salvaguardia, e dice che ha un tesoretto di 1,6 miliardi. Il premier compra in deficit il voto degli elettori». Sulla Stampa c’è chi dice che i soldi potrebbero essere di più:
Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, pensa tutto il contrario: ritiene che il governo sia troppo timido nel mettere risorse a disposizione. «Il tesoretto dovrebbe essere più cospicuo di quanto si è detto. Facendo i conti, saranno più di 2,5 miliardi. Rispetto al precedente anno, è stato recuperato un miliardo in più dall’evasione fiscale, cifra che può essere aggiunta al miliardo e 600 milioni di cui si discute in questi giorni. Ci sono le condizioni per ridurre le tasse oltre che ai lavoratori dipendenti anche ai pensionati e agli incapienti, e per sbloccare i contratti dei lavoratori del pubblico impiego i cui stipendi sono fermi ormai da sei anni».
Infine Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia e, soprattutto, nuovo candidato alla presidenza della Regione Liguria, chiede invece che Renzi «usi il tesoretto per le forze dell’ordine, per mandare nuovamente i militari a svolgere l’operazione “strade pulite”, per esempio a ripulire il centro storico di Genova, che a una certa ora diventa pericoloso». Di altro parere è invece un alleato di Toti come il segretario della Lega Matteo Salvni, che minaccia di «bloccare i lavori della Camera se non si destinerà il tesoretto agli esodati e a cancellare l’Imu sui terreni agricoli».