Il giudice che caccia di casa i razzisti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-07

Dal 2017, per l’accusa, i coniugi vicentini hanno tenuto in ostaggio di continue aggressioni verbali e fisiche genitori e due figli minori ghanesi. E si sarebbero sbizzarriti con orribili frasi come «Scimmia africana di m.., torna al tuo Paese», «Se apri finestra ti ammazzo, sei in Italia per rubare», «Mio nonno è mafioso e te la farà pagare»

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Una famiglia di Vicenza è stata allontanata da casa su ordine del giudice: da anni, infatti, perseguitavano la famiglia ghanese che abita lì accanto con insulti razzisti e anche vere e proprie aggressioni fisiche. Per questo il giudice ha stabilito per loro il divieto di dimora. La storia la racconta oggi il Corriere del Veneto:

Insulti razzisti ai vicini stranieri, minacce di morte e aggressioni fisiche, anche con lo spray al peperoncino.E pure ossa di pollo fatte ritrovare nella cassetta della posta, immondizia scagliata nell’orto condominiale, acqua gettata dal balcone e l’intero palazzo lasciato volutamente senza energia elettrica. Abbastanza per il giudice di Vicenza per cacciare di casa gli stalker di turno, particolarmente insofferenti e irrispettosi verso alcuni condomini, in particolare stranieri, che hanno pure mandato all’ospedale in diverse occasioni.

Protagonisti in negativo due coniugi di Vicenza, zona Stanga: lui, operaio cinquantenne, lei collaboratrice scolastica di dieci anni di meno e la loro figlia. La coppia risponde di stalking, atti persecutori, e di lesioni aggravate dall’odio razziale. Perora sono stati «sfrattati» dalla propria abitazione con provvedimento del giudice ma molto probabilmente si troveranno ad affrontare presto anche un processo e i vicini presi di mira potrebbero chiedere loro i danni.

giudice caccia razzisti

Dal 2017, per l’accusa, i coniugi vicentini hanno tenuto in ostaggio di continue aggressioni verbali e fisiche genitori e due figli minori ghanesi. E si sarebbero sbizzarriti con orribili frasi come «Scimmia africana di m.., torna al tuo Paese», «Se apri finestra ti ammazzo, sei in Italia per rubare», «Mio nonno è mafioso e te la farà pagare» e cimentati in attacchi violenti, con l’intento di fare del male. Come quando, a novembre 2017, l ’operaio ha scagliato dei calci all’addome della figlia minore dei vicini, o quando, a marzo 2019, ha colpito con una ginocchiata il padre di questa, di 48 anni. La bidella quarantenne, invece, un mese dopo ha ferito al volto con una chiave la moglie e mamma ghanese di 43 anni. Da qui la decisione del giudice.

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