Fact checking
Il futuro #possibile di Civati? Lasciare la politica
Giovanni Drogo 26/05/2015
Dopo aver minacciato per mesi di andarsene dal PD Civati “svela” l’esistenza del suo nuovo partito. Lui punta a Palazzo Chigi ma va tenuto presente che è anche possibile che se ne vada prima
Pippo Civati proprio non ce la fa, non vuole arrendersi al fallimento di un sogno chiamato Partito Democratico. Se Matteo Renzirivendica a nome della Sinistra italiana le vittorie di Podemos in Spagna e fa sognare gli sconsolati elettori del PD di PODEM italiani Civati dal canto su non sta a guardare e, capito che il PO è il nuovo prefisso della politica lancia il suo movimento/partito: Possìbile. Appunto.
A darne notizia è lo stesso Civati su tutti i social e sul Corriere della Sera di oggi (e su tutti i laghi). L’articolo la definisce la nuova “creatura rossa” dell’ex-deputato del Partito Democratico. Il movimento, la rete, il partito, verrà convenientemente presentato dopo le regionali, un po’ perché ora come ora non interesserebbe a nessuno, un po’ per non correre il rischio di danneggiare i candidati “civatiani” nelle liste del PD e ovviamente per vedere prima che risultati farà il candidato di Civati in Liguria Luca Pastorino. Il logo ricorda un po’ troppo quello della campagna Make Fair Trade di Oxfam (pubblicizzata da Chris Martin dei Coldplay), il colore è un rosso ciliegia (si sa, una ciliegia tira l’altra). E sono già pronte le magliette! Il mantra è lo stesso utilizzato da Renzi quando parla di Podemos: costruire una forza politica “dal basso” (precisamente non si sa da dove). L’ambizione? Governare ovviamente. Gli strumenti? I giovani (tantissimi!) e ovviamente il Web, che nessuno capisce come funziona ma si sa che l’importante è che i tuoi post vengano “condivisi” da tante persone. E ovviamente ci sono anche le nuove parole d’ordine che suonano già terribilmente vecchie: trasversalità, orizzontalità, consultazione permanente dei cittadini e tutto il potere ai soviet. Civati è ottimista, il partito deve ancora nascere ma nel suo “database” ci sono già cinquantamila nominativi (gli iscritti dell’associazione È Possibile nata qualche mese fa), saranno quello che quando lasceranno il partito andranno in giro a dire che erano nel database di Posssibile prima che diventasse mainstream.
L’IRONIA SU TWITTER
La nuova ideona di Civati non è passata inosservata ai suoi commentatori e critici più ironici che si chiedono se sia possibile fare a meno dell’ennesimo movimento/partito della Sinistra.
Se in Spagna hanno Podemos (un assertivo e convito: possiamo) qui siamo un po’ più tiepidi e ci accontentiamo di un’eventualità, di una possibilità (è una questione di qualità o una formalità?)
politico che chiama partito #possibile è come presidente che fonda squadra di calcio e chiama #ForseCiSalviamo #civati
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) May 26, 2015
C’è chi vede in Civati il nuovo Bertinotti
Sembrava impossibile resuscitare Berlusconi ma ora è #Possibile con Civati, il nuovo Bertinotti. — Maurizio Sia (Zeus) (@mauriziosia) May 26, 2015
Chi invece non vedeva l’ora
Civati finalmente lancia #Possibile. è arrivato il momento amici. pic.twitter.com/TMK95cdP5B
— cosette (@LadyLindy_) May 26, 2015
E chi invece ironizza sul nome da canzone dello Stato Sociale della nuova “cosa rossa”
– Hai visto? #Civati lancia #Possibile, il nuovo movimento di sinistra. + ah sì? Pensavo fosse il nuovo singolo de “Lo stato sociale” — giovanni (@mitch_abbaca) May 26, 2015
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