Il Coronavirus in Puglia e l’errore catastrofico del medico di San Marco in Lamis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-05

L’emergenza riguarda l’area tra San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico. Un 75enne morto è risultato positivo al Coronavirus dopo i funerali svolti con centinaia di persone. Emiliano chiede la zona rossa nel foggiano

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La Procura della Repubblica di Foggia ha aperto un’inchiesta conoscitiva (modello 45, senza ipotesi di reato) in merito ai fatti accaduti a San Marco in Lamis, nel Foggiano, dove è deceduto un 75enne risultato positivo al coronavirus dopo i funerali che si sono svolti alla presenza di centinaia di persone, alcune delle quali già sottoposte a quarantena.

Il Coronavirus in Puglia e l’errore catastrofico del medico di San Marco in Lamis

L’emergenza riguarda l’area tra San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico, per la quale ieri il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha detto di temere che possa scoppiare un focolaio, come accaduto in Lombardia nella zona di Codogno, e per questo motivo ha chiesto al governo Conte di far scattare la “zona rossa” per limitare i contagi. “Si tratta di una sorta di pre-inchiesta – spiega all’ANSA il procuratore Ludovico Vaccaro – che al momento non ha ipotesi di reato né indagati. È una inchiesta per accertare i fatti ed è di natura conoscitiva”. Il procuratore fa riferimento alle affermazioni di Emiliano che nel corso della conferenza stampa di ieri ha parlato di “errore catastrofico” da parte di “un medico legale” che avrebbe rilasciato la salma per i funerali prima di conoscere l’esito del tampone. “Aspettiamo di avere gli esiti degli accertamenti effettuati dagli inquirenti prima di poter parlare di una ipotesi di reato”.

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Quello che è accaduto di preciso lo racconta oggi Giuliano Foschini su Repubblica Bari: il ragionier R., responsabile dell’economato dell’ASL,  era stato lo scorso mese a trovare alcuni parenti a Cremona. L’epidemia ancora non era scoppiata. E nulla c’era in contrario a quel viaggio: non aveva particolari patologie pregresse se non quelle legate all’età.

Rientrato a San Marco il 16 febbraio aveva cominciato ad avvertire i primi sintomi: spossatezza, qualche linea di febbre. Così come da protocollo, il ragioniere aveva avvisato il medico di base della situazione. E di essere stato a contatto con persone che vivono ai bordi della zona rossa. Tutto, però, sembrava sotto controllo. Fino al precipitare delle cose: una grave crisi respiratoria ha portato via il ragioner R. nella notte fra il 27 e il 28.

Cosa è successo al medico legale di San Marco in Lamis

E qui accade il patatrac.  Il medico di base segnala il sospetto da Coronavirus. Viene così effettuato dal medico legale il tampone. E a questo punto accade qualcosa ancora non chiaro:

Certo è che il medico legale dà il via libera ai funerali prima che arrivino le controanalisi dell’istituto Spallanzani di Roma che certificheranno che sì, il ragioniere R. aveva contratto il Coronavirus. Il corpo dell’uomo è all’ospedale Umberto I a San Marco in Lamis e viene portato nella chiesa della Collegiata il 3 marzo. Dove alle 15 si tengono i funerali. In prima fila ci sono la moglie, i figli e tutti i parenti. La chiesa è gremita: più di duecento persone, racconta chi c’era. L’omelia del prete è commovente e così tutti si mettono in fila per abbracciare, baciare e spendere una parola gentile con i suoi parenti. Poi si va verso il cimitero.

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Dallo Spallanzani notificano alla Asl che le analisi hanno certificato la presenza del Coronavirus. I tecnici corrono a casa del signore R. e sottopongono al tampone tutti i familiari che sono entrati a stretto contatto con lui. Due sono positivi. Così come sono positivi uno dei medici che lo aveva tenuto in cura e sua moglie.

Il sindaco Michele Merla ha ordinato subito la chiusura di scuole e di mercato. I contagiati stanno bene, per ora, ma è altamente probabile che nelle prossime ore emergano nuovi positivi. Un centinaio di persone sono state sottoposte all’autoquarantena: dovranno restare in casa per i prossimi 15 giorni in modo da bloccare il contagio. Intanto  l’Asl di Foggia sta contattando tutte le persone che hanno preso parte ai funerali del pensionato chiedendo contezza sulle loro condizioni di salute: “Nello specifico sono al momento una settantina le persone sottoposte a sorveglianza sanitaria”, ha detto  il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla. Attualmente a San Marco in Lamis (Foggia) non ci sono nuovi casi di contagio. Fino a ieri sera in Puglia i casi positivi al coronavirus erano 14 (compreso il 75enne deceduto) e i nuovi cinque pazienti contagiati erano tutti della provincia di Foggia: quattro hanno avuto contatti stretti col 75enne morto a San Marco il Lamis; il quinto è un professore di San Nicandro Garganico ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Giovanni Rotondo.

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