Il Comune di Torino registra il figlio nato da due madri

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-04-23

La sindaca Chiara Appendino ha firmato l’atto che riconosce Niccolò Pietro come figlio di Chiara Foglietta, vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, e della compagna Micaela Ghisleni, bioeticista, prendendosi direttamente la responsabilità della registrazione

article-post

Il Comune di Torino ha registrato oggi, nell’anagrafe cittadina, il figlio di due mamme nato nel nostro Paese. Si tratta del primo riconoscimento alla nascita di un bimbo di una coppia omogenitoriale. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di dare pari diritti anche “forzando la mano”, questa mattina, infatti, la sindaca Chiara Appendino ha firmato l’atto che riconosce Niccolò Pietro come figlio di Chiara Foglietta, vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, e della compagna Micaela Ghisleni, bioeticista.

Il Comune di Torino registra il figlio nato da due mamme

Chiara Appendino si è quindi presa direttamente la responsabilità della registrazione, dando seguito a quanto aveva scritto su Facebook il 20 aprile scorso:

Oggi l’Italia non è ancora pronta a riconoscere legalmente queste famiglie e ci si trova davanti a ostacoli burocratici tanto fastidiosi nella loro forma quanto difficili da superare.

Tuttavia la nostra posizione politica è chiarissima. Lo è sin da quando all’inizio del nostro mandato, insieme all’Assessore ai Diritti, Marco Alessandro Giusta, abbiamo dato un segnale scegliendo di cambiare la forma stessa degli atti del Comune, modificando nei dispositivi il termine “famiglia” con il plurale “famiglie”.

chiara appendino

Oggi ribadisco questa posizione, dichiarando la ferma volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini.

Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente.

“L’anagrafe – spiegava qualche giorno fa il legale della coppia, Alexander Schuster – usa le formule previste dal Ministero nel 2002. Queste ignorano completamente la riproduzione assistita, anche in contesti di coppie di sesso diverso, o donne senza partner, e obbligano a dichiarare che la nascita deriva da un’unione naturale, cioè dal rapporto sessuale, con un uomo, di cui si può non fare il nome, ma che si garantisce non essere né parente né nei gradi di parentela vietati dall’ordinamento italiano”.

La mamma Chiara su Facebook

Insieme alla consigliera Foglietta e alla sua compagna, all’anagrafe di Torino c’erano altre due coppie, due papà e due mamme, per le quali è stato trascritto l’atto di nascita dei figli, nei loro casi nati all’estero. “L’atto di metter mano al registro delle nascite da parte della sindaca – commenta Marco Giusta, assessore comunale alle Famiglie – è stato un gesto di libertà e gioia. Finalmente ai loro figli è stato riconosciuto il diritto ad avere una famiglia”. “Oggi è stata una giornata emozionante – prosegue Giusta – piena di sorrisi e lacrime e di consapevolezza di come le parole forgiano la storia. Sono davvero grato alla sindaca per questa decisa e coraggiosa presa di posizione, al lavoro incomparabile dell’assessora Pisano (con delega all’Anagrafe, ndr) e alla perfetta azione degli uffici che ci hanno permesso di registrare i figli e le figlie di tre coppie omogenitoriali. E ringrazio ovviamente le associazioni, a partire dal Coordinamento Torino Pride e chi ha messo a disposizione le proprie competenze per arrivare a questo risultato”. Chiara Foglietta su Facebook ha ringraziato la sindaca:

Oggi non si è solo scritto un atto. Un nome su un foglio. Si è scritta una pagina importante della nostra Storia.
Niccolò ora è ufficialmente registrato ed è figlio mio e di Micaela anche per lo Stato italiano.
Abbiamo aperto una strada importante per tutte le coppie che si trovano nella nostra stessa situazione, abbiamo dato coraggio a quelle donne che non hanno più intenzione di dichiarare il falso.
Molti i grazie che dobbiamo esprimere.
Perché siete stati tantissimi a scriverci, a dedicarci qualche parola o gesto di affetto, a infonderci coraggio.
Ma se siamo qui oggi lo dobbiamo a chi ci ha creduto fin da subito, il nostro avvocato Alexander Schuster, al Coordinamento Torino Pride – e nello specifico ad Alessandro Battaglia che è stato fondamentale e da anni si impegna per tutte e tutti noi senza sosta, alla Sindaca Chiara Appendino, che ha avuto coraggio e ci ha messo la faccia, e alla giunta.
Torino, non senza fatica, si dimostra ancora una volta all’altezza della sua storia. Che sia di esempio a tante altre città e altri Sindaci in Italia.
E poi si riempia il vuoto legislativo quanto prima.
Un grazie alla mia famiglia e ai miei amici.
Un grazie particolare a Roberta Bertero che a mani nude ha smosso montagne insieme a noi.

Leggi sull’argomento: L’anagrafe di Torino non registra il figlio di due madri

 

Potrebbe interessarti anche