Attualità
Il Comune di Roma e le rondini contro le zanzare
neXtQuotidiano 30/05/2018
Dopo le pecore e le mucche, scendono in campo anche gli uccelli. Intanto la disinfestazione è al palo
Il Comune di Roma vuole salvaguardare le rondini anche per fermare le zanzare. Rondini, rondoni, balestrucci e topini sono l’esercito alato su cui la sindaca Virginia Raggi punta per vincere la battaglia estiva in attesa di sbloccare i bandi per la disinfestazione che anche quest’anno è al palo. Racconta la storia Lorenzo D’Albergo su Repubblica:
Questo, almeno, si evince dalla lettura dell’ultimo atto firmato dall’inquilina di palazzo Senatorio. Un breve trattato di ornitologia che dispone, fino al 30 settembre, misure a tutela dei volatili piuttosto dettagliate. «Dette specie — spiega l’ordinanza — essendo insettivore contribuiscono alla riduzione di insetti quali zanzare e mosche, assumendo, come evidenziato da diversi studi scientifici, fino a circa 6.000 insetti al giorni per coppia di uccelli nella stagione riproduttiva, per complessivi 150.000 insetti catturati al termine di ogni covata». Autan piumosi, piastrine bio, le rondini per la giunta M5S sono «insetticidi naturali». La loro presenza permette di «diminuire la necessità di ricorrere a insetticidi di sintesi».
Quindi il Comune si impegnerà a difendere i loro nidi in tutta la città dalle «fasi iniziali di costruzione» fino alla fine del «periodo migratorio»:
In caso di interventi edilizi, via libera all’installazione di nidi artificiali. Nel rifacimento dei tetti, poi, dovranno essere «mantenute aperte le cavità nelle tegole poste in prima fila». Per i muri, invece, andrà obbligatoriamente utilizzato «intonaco rugoso per agevolare la costruzione dei nidi sotto ai cornicioni degli edifici». Altro accorgimento: vanno installate «strisce e nastri incollanti per la cattura degli insetti» da circondare con rete metallica per creare mangiatoie sicure per i volatili.
Il vademecum, come detto, è dettagliatissimo. E impone di lasciare due metri liberi «sia sotto che accanto al nido» per evitare di dare spazio a «rifugi per eventuali predatori naturali».
Immaginiamo la solerzia dei vigili romani nel farlo rispettare.