Il complotto dei cassonetti incendiati a Ostia non era un complotto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-02

Qualche tempo fa il M5S Roma annunciava indagini sui roghi dell’immondizia al X Municipio prefigurando chissà quale macchinazione. Ieri la soluzione del giallo

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Davano alle fiamme i cassonetti e si fermavano a guardare l’arrivo dei soccorsi. Un divertimento per due fratelli di 21 e 19 anni di Acilia iniziato andando in giro in bicicletta e proseguito rubando automobili che prima usavano per commettere furti e poi bruciavano. Dalle indagini dei carabinieri di Ostia che hanno portato all’arresto dei 2 fratelli, per concorso di incendio, furto aggravato, furto in abitazione e ricettazione, è stato accertato che dietro gli incendi iniziati lo scorso ottobre non c’era un disegno criminale ma esclusivamente il divertimento di due piromani individuati grazie all’attività di intercettazione e localizzazione telefonica.

Il complotto dei cassonetti incendiati a Ostia non era un complotto

Al momento ai due fratelli, di origini lituane, sono stati attribuiti oltre 60 incendi di cassonetti dei rifiuti, 8 auto bruciate e il rogo al vivaio di Dragona dello scorso 27 giugno. Un terzo fratello di 19 anni è stato denunciato per ricettazione. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ostia sono partite dopo gli incendi a due automobili e circa 40 cassonetti utilizzati per la raccolta differenziata avvenuti nelle notti dell’8, del 25 e del 26 ottobre scorso. L’attività tecnica ha permesso di scoprire che i due erano inoltre responsabili di furti in esercizi commerciali tra cui il vivaio di Dragona che hanno incendiato dopo aver rubato varie attrezzature per circa 100mila euro di danni.

cassonetti bruciati ostia 1

I furti venivano commessi con auto rubate nei centri sportivi, sottraendo le chiavi dagli spogliatoi, per strada o in parrocchia. I piromani in un caso hanno infatti rubato l’automobile del parroco dalla chiesa Stella Maris di Ostia. Durante ogni furto, i due si coprivano tra loro: uno era solito rimanere all’esterno del locale preso di mira, informando costantemente l’altro telefonicamente, con un improvvisato gergo militare, su eventuali interferenze esterne che avrebbero compromesso il colpo. I furti si concludevano sistematicamente con l’incendio dell’autovettura utilizzata o addirittura con l’incendio dello stesso locale. Dopo l’arresto sono stati condotti dai Carabinieri della Compagnia di Ostia nel carcere di “Regina Coeli”.

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