Il commissario di Fratelli d’Italia e la polemica su Achille Lauro che offende la fede degli italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-05

Il deputato meloniano e commissario di vigilanza Rai in quota FDI attacca: “Con il Sacro Cuore di Gesù sul palco di Sanremo offende la fede della maggioranza degli italiani”. Ma non era il suo partito (e il suo principale alleato) ad utilizzare la fede come arma di propaganda politica?

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“Achille Lauro? Con il Sacro Cuore di Gesù sul palco di Sanremo offende la fede degli italiani”. Pensieri e parole di Federico Mollicone, commissario di vigilanza Rai in quota Fratelli d’Italia e deputato del partito di Giorgia Meloni. E ieri sera non ha trovato niente di meglio da fare che aprire una polemica su Achille Lauro e sulla sua presunta blasfemia in diretta sul servizio pubblico sul palco del Festival di Sanremo, con riferimento alle lacrime di sangue finto di martedì sera. Il motivo lo spiega lo stesso Mollicone in occasione della presentazione della manifestazione CulturaIdentità.

“Sul palco dell’Ariston Achille Lauro si presenta con il Sacro Cuore di Gesù, simbolo religioso cristiano e di numerosi Stati e ricorrenza del calendario liturgico quest’anno sarà il 21 giugno, ledendo la sensibilità e la fede della maggioranza degli italiani”.

“Direzione artistica del Festival di Sanremo torni alla Rai”

Ma il buon Mollicone non si ferma lì, passando dalla “protesta” alla proposta:

“Chiediamo come sia stato possibile, senza bigottismi, che in uno show nazionalpopolare nessuno abbia vigilato – ha aggiunto – È uno dei motivi per cui riteniamo che la direzione artistica debba tornare sotto il controllo di Rai”.

Evidentemente Mollicone si è dimenticato di appartenere a un partito guidato da un donna che usa sistematicamente la religione come arma della sua propaganda, dalla battaglia sui presepi nelle scuole all’ormai celeberrimo “donna, madre, cristiana” con cui Giorgia Meloni ha aperto un famoso comizio nel 2019, in piazza San Giovanni, a Roma. Ma, soprattutto, come dimenticare che il suo alleato più fedele, Matteo Salvini, si fa fotografare regolarmente con rosari e simboli della Madonna o addirittura si intrattiene in diretta da Barbara D’Urso improvvisando “L’eterno riposo” con tanto di mani giunte in favor di telecamera, in quello che è, a tutt’oggi, uno dei momenti più bassi e trash della televisione negli ultimi dieci anni. Fatto ancor più grave se a farlo non è un artista ma un politico. Ma evidentemente per Mollicone usare i simboli religiosi va bene, purché a farlo siano i suoi alleati o compagni di partito. E l’ennesima polemica sterile di questa edizione del Festival numero 71 è servita.

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