Le Iene, Tiziano Renzi e gli insulti a Omuigui

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-20

Inizialmente davanti alle telecamere delle Iene Renzi senior si sbilancia: «Se mi portate Evans lo pago». Detto, fatto. Filippo Roma si presenta a Rignano sull’Arno con Omuigui

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C’è un nuovo servizio delle Iene su Tiziano Renzi in partenza insieme a quello sulle fatture di Alpa e Conte. Tempo fa Filippo Roma aveva pungolato il padre dell’ex premier in merito a una sentenza emessa dal Tribunale di Genova che condannava la Arturo srl, società che si occupava della distribuzione del quotidiano il Secolo XIX, a risarcire 90mila euro a Evans Omuigui per licenziamento inefficace.

Le Iene, Tiziano Renzi e gli insulti a Omuigui

La storia del servizio la racconta oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Giuseppe Alberto Falci:

Inizialmente davanti alle telecamere delle Iene Renzi senior si sbilancia: «Se mi portate Evans lo pago». Detto, fatto. Filippo Roma si presenta a Rignano sull’Arno con Omuigui. La scena va più o meno così: Roma inizia l’intervista al padre dell’ex premier e a un certo punto appare Omuigui, il dipendente licenziato, canticchiando «Io ballerò fino a che Renzi non mi paga».

Tiziano prima si infuria con l’inviato delle Iene e gli urla: «Sei un bugiardo, un ballista, sono solo falsità». Poi si lascia andare con un insulto rivolto al nigeriano: «Faccia di m…».

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Nel 2011 un’azienda del padre di Renzi è stata condannata a risarcire un cittadino nigeriano che aveva impiegato nel 2007 come co.co.co. in una della società della galassia Renzi (Arturo Srl, poi liquidata) e licenziato in tronco quando aveva preteso una retribuzione adeguata al posto di 750 euro al mese. La sentenza è stata emessa il 20 settembre 2011 dal Tribunale di Genova in favore di Evans Omoigui, oggi 45 anni, nigeriano di Benin City, che era in Italia dal 1996 e ora è tornato a vivere in Nigeria.

EDIT: Tiziano Renzi dice la sua sul servizio delle Iene:

Qualche giorno fa gli inviati de Le Iene si sono introdotti senza permesso negli uffici di un’azienda che stiamo vendendo e sotto casa di mia figlia con un ragazzo che urlava accompagnandosi con un tamburo. Il regista spiegava al ragazzo che cosa fare e sembrava suggerirgli una sceneggiatura.
Io ho reagito male, e mi scuso per le parole volgari che ho utilizzato, non avrei dovuto. Si trattava tuttavia di una violazione di domicilio – essendosi Le Iene introdotte senza permesso in una proprietà privata – e con una “offerta” per me inaccettabile: usaci per dichiarare che Vuoi dare a questo ragazzo i soldi della causa di Travaglio.
Della serie “noi montiamo un servizio e tu fai bella figura”.
Come ho detto alle Iene la volta scorsa io sono pronto a pagare ma ovviamente solo per ciò di cui sono responsabile io. Non è pensabile che – siccome ho vinto una causa per diffamazione – io debba pagare per altri. Non è proprio giusto.
Ho tuttavia commesso un errore quando sono stato due ore a parlare con Le Iene. Pensavo che parlandoci e dicendo loro la verità avrebbero riportato fedelmente i fatti. Invece ancora una volta utilizzano mie vicende per bilanciare i veri scoop che quella redazione riesce a fare.
Hanno chiuso l’anno scoprendo gli abusi e il lavoro nero nell’azienda di Di Maio e hanno ipotizzato che io facessi lo stesso: giova ricordare che io non ho abusi edilizi e non ho usufruito di lavoro nero.

Adesso aprono l’anno scoprendo una bella magagna che riguarda il rapporto tra il Premier Conte e il Professor Alpa e usano me per stemperare le accuse dei grillini.
Sono sinceramente stanco di fare da facile capro espiatorio. Ho deciso che non parlerò più con persone come gli inviati de Le Iene ma lascerò che delle mie vicende si occupino solo e soltanto gli avvocati.
Nei prossimi giorni farò un post con l’elenco di tutti i procedimenti civili e penali che ho aperto e le date per seguire le sentenze. Tanto l’unico modo per far rispettare la verità, purtroppo, è fare cause per diffamazione.

Leggi sull’argomento: Il servizio delle Iene su Giuseppe Conte e Guido Alpa

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