Identificato il “No pass” violento: chi è l’aggressore del cronista di “Repubblica”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-30

E’ un collaboratore scolastico di 57 anni titolare di porto d’armi. Ora rischia, oltre l’arresto, anche il licenziamento per l’incompatibilità col suo ruolo

article-post

E’ un collaboratore scolastico di 57 anni l‘autore della violenta aggressione di questa mattina al giornalista de “la Repubblica” Francesco Giovannetti durante la manifestazione contro il Green Pass del comparto scuola che si è tenuta questa mattina davanti al Ministero dell’Istruzione, a Roma. Accompagnato agli uffici del commissariato di Trastevere e identificato dagli agenti di polizia, l’uomo è risultato – come era facile immaginare – un lavoratore della scuola detentore di regolare licenza per il porto d’armi. In via cautelare – come riporta “la Repubblica” – gli agenti “hanno proceduto tempestivamente in via cautelare al ritiro delle armi, nonché alla sospensione della licenza”. Incensurato, non risulta iscritto a nessuna associazione o partito politico.

Le minacce di morte, poi 4 o 5 pugni in faccia: l’aggressione violentissima del No Pass

L’uomo questa mattina ha colpito ripetutamente con 4 o 5 pugni in pieno volto un video-reporter de “la Repubblica”, la cui unica colpa è stata quella di essere andato in piazza per documentare la manifestazione dei No Green Pass e di fare delle domande ai manifestanti. Un tentativo di fare cronaca non gradito all’uomo, che dapprima ha minacciato di morte Giovannetti (“Se non te ne vai ti taglio la gola”) e poi è passato alle mani, colpendolo ripetutamente al volto, al punto che per il giornalista è stato necessario il ricovero in codice verde al vicino ospedale Fatebenefratelli.

Cosa rischia ora l’uomo?

Per questa violenza, oltre una denuncia scontata da parte di Giovannetti, il collaboratore scolastico rischia anche l’arresto. Gli agenti in queste ore stanno vagliando la sua posizione, anche attraverso le immagini della Scientifica, oltreché il girato del giornalista, per capire se sussistono gli estremi per l’arresto. Ma si complica la sua posizione anche sul piano professionale, rispetto alla quale sono molti a chiedere un suo immediato licenziamento. Un uomo capace di tali atti di violenza non è compatibile con un contesto educativo e formativo come quello scolastico, anche in un ruolo non immediatamente formativo come quello di collaboratore scolastico. Se le prossime ore saranno decisive sul fronte delle indagini, nei giorni successivi si capirà di più il suo futuro sul piano lavorativo, mentre sono in tanti sui social a chiedere con forza una sua immediata rimozione dall’incarico per incompatibilità col ruolo.

 

Potrebbe interessarti anche