Mauro Icardi e l’intrigo di nome Wanda (Nara)

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-02-14

Colpevole di essere donna in un mondo di maschi, la procuratrice di Icardi finisce additata dalla società come pietra dello scandalo perché si permette di fare quello che fanno Raiola e altri

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Mentre ieri l’Inter toglieva la fascia di capitano a Mauro Icardi su Twitter il giocatore rifiutava la convocazione per il match di Europa League con il Rapid Vienna dopo aver saputo che nel summit tra Beppe Marotta, Luciano Spalletti, Piero Ausilio e Giovanni Gardini, smentendo quanto detto dall’allenatore 24 ore prima si era deciso di togliere la fascia di capitano al centravanti argentino.

Mauro Icardi e l’intrigo di nome Wanda (Nara)

E non appena la notizia ha cominciato a circolare si è scatenata la solita sequela di insulti nei confronti di Wanda Nara, colpevole di essere bella, bionda e procuratrice di un calciatore desiderato da molti perché fa goal. Non contando che la mossa dell’Inter ha sì un primo effetto, ma che è tutt’altro che gradito: la clausola da 110 milioni valida per l’estero, che rappresenta un po’ il benchmark del valore di Icardi, da oggi è carta straccia.

Perché se Icardi ha la volontà di lasciare l’Inter e l’Inter ha quella di cederlo, è evidente che il prezzo debba scendere. La Gazzetta dello Sport lo calcola come dimezzato a 60-70 milioni, e per un giocatore che l’anno scorso ha vinto la classifica dei cannonieri con 29 goal non è poco ma nemmeno tanto. Di più: il rifiuto della convocazione, oltre a essere un atto di insubordinazione gravissimo, costringe la società a non rimanere indifferente.

Invece il suo no alla trasferta di Vienna in altre condizioni avrebbe comportato una multa, anche pesante. Invece il presidente Zhang e l’a.d. Beppe Marotta hanno deciso di sorvolare su questo aspetto. Evidentemente perché anche loro hanno ben chiaro che chi ha più da perdere in questa situazione è proprio l’Inter. Che, è vero, ha Lautaro Martinez (portato da Sabatini, che nel frattempo ha lasciato l’Inter proprio per la mancata chiarezza su molte scelte tecniche) ma avrebbe da domani un capitale immobilizzato in panchina o in tribuna e nemmeno i soldi per comprare un sostituto, visto il FFP.

Wanda Nara, colpevole di essere donna in un mondo di maschi

E così, non contenti dell’orda sui social network, la società ha ricominciato a mandare messaggi di ostilità a mezzo stampa nei confronti di Wanda Nara, individuata come “il problema” che porta Mauro Icardi sulla cattiva strada della richiesta di un aumento di stipendio che l’Inter per adesso non vuole concedergli: 7, dicono, l’offerta del club, 9 + bonus la richiesta della procuratrice. Che adesso, scrive Repubblica, sarebbe costretta a un passo indietro:

Adesso sono in tanti a chiedere a Wanda di riflettere. Ivana Icardi, che da tempo accusa la cognata di allontanare il fratello Mauro dalla famiglia, ha rincarato la dose: «Questa è la cronaca di una morte annunciata». Ma anche nell’entourage del giocatore è arrivato il tempo di riflettere. Nei prossimi giorni andrà in scena un incontro tra Wanda, Mauro e i suoi agenti storici: Ulisse Savini e Pino Letterio.

Le persone che hanno contribuito a scoprire Maurito nella “cantera” del Barcellona portandolo alla Samp. Sarà l’occasione per parlare di una strategia di gestione diversa che allenti la pressione sul centravanti. La maledizione che da sempre lo accompagna, fin dall’odioso ostracismo subito in nazionale a causa del precedente matrimonio di Wanda con Maxi Lopez. La mazzata di ieri è stata dura. Per ripartire servirà un passo indietro della ragazza argentina che voleva tutto.

Un passo indietro di Wanda Nara?

È indubbio che con l’approdo di Marotta in società sia passata la linea dura in stile Juventus, dove i giocatori (e i loro procuratori) difficilmente si azzardano a uscire sui giornali o andare in tv per attaccare la società. Tuttavia la sostanza mica cambia. Wanda Nara sta svolgendo per Mauro Icardi lo stesso ruolo che ha svolto Mino Raiola per Gigio Donnarumma un anno fa dall’altra parte del Duomo. Ovvero sta curando gli interessi dell’assistito difendendolo per l’attuale digiuno di goal incolpando qualcun altro (ovvero la squadra) e cercando di spuntare per lui un ingaggio il più alto possibile.

Esosa? Chi dice che lo sia evidentemente non ha mai dato uno sguardo ai soldi che attualmente le società spendono per soddisfare le richieste delle società di procuratori e di tutti quegli elementi che sono al di fuori del sistema calcio e hanno i loro migliori vantaggi nel pilotare i passaggi dei giocatori in scadenza di contratto, facendo pagare alle società sportive prezzi che si avvicinano al costo del cartellino del giocatore. Invece di passare la giornata soffiando all’orecchio dei giornalisti gli insulti nei confronti di Nara, i manager del calcio dovrebbero provare a riflettere su questo.

Leggi anche: L’Inter toglie la fascia di capitano a Icardi su Twitter

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