I guariti dal Coronavirus 2019-nCov

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-01

Sono 243 i pazienti dimessi dagli ospedali in Cina, dopo aver sconfitto l’infezione da nuovo Coronavirus, secondo quanto riferisce la National Health Commission cinese. Ieri hanno lasciato le strutture sanitarie circa 72 persone

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Sono 243 i pazienti dimessi dagli ospedali in Cina, dopo aver sconfitto l’infezione da nuovo Coronavirus, secondo quanto riferisce la National Health Commission cinese. Ieri hanno lasciato le strutture sanitarie circa 72 persone. I pazienti sono considerati ‘guariti’ e possono essere dimessi dopo che si sono alleviati i sintomi, la temperatura corporea è a un valore normale per almeno 3 giorni e il test di laboratorio per il nuovo Coronavirus ha dato risultato negativo per due volte.

I guariti dal Coronavirus 2019-nCov

La notizia di numerose guarigioni da coronavirus in Cina, che conta gia’ 243 persone dimesse dagli ospedali, “è una buona cosa ma era ampiamente attesa. Sappiamo che l’80% degli ospedalizzati non sono gravi, e anche quel 20% ha buone probabilita’ di recuperare”, secondo quanto dice all’AGI Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanita’. “E’ importante comunque sapere e tenere il conto delle dimissioni, perché più persone guariscono e più il contagio si puà rallentare”. Quanto alla questione, che vede posizioni diverse nella comunita’ scientifica, sulla possibilita’ che anche un malato senza sintomi possa essere contagioso, Rezza e’ prudente: “Che una persona ancora in incubazione, ma quasi in fase di malattia conclamata, possa essere contagiosa, non e’ da escludere. Succede in numerosi casi, ad esempio per gli orecchioni. Credo però che sia una possibilità abbastanza remota. Anche perché sono gli stessi sintomi a fare da veicolo al virus: uno di questi è la tosse, e non è un caso. Il virus si è autoselezionato favorendo questa forma perché così è più facile propagarsi. Quindi se si e’ asintomatici, non avendo tosse, per essere contagiosi bisogna avere contatti molto ravvicinati, e anche in questo caso resta improbabile”.

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Il Coronavirus 2019-nCov nel mondo (Il Messaggero, primo febbraio 2020)

I numeri dell’epidemia continuano a crescere. Le autorità sanitarie cinesi riportano un totale di 11.791 casi accertati e 259 decessi. E tutti i Paesi al mondo prendono le contromisure per cercare di frenare la diffusione del virus: due giorni dopo che l’Organizzazione mondiale della Sanita’ ha deciso di dichiarare l’emergenza internazionale di fronte al rapido dei pazienti contagiati, l’Italia ha deciso di proclamare l’emergenza sanitaria e vietare il traffico aereo con la Cina. Misure simili sono state prese da Russia, Giappone e Pakistan. E Paesi come Australia e Usa hanno vietato a chiunque arrivi dalla Cina, che non siano cittadini o residenti, di sbarcare nel loro territorio (e ai cittadini impongono una quarantena di 14 giorni). Confermato il settimo caso di contagio in Usa e altrettanti in Germania. Il Vietnam ha sospeso tutti i voli da e per la Cina. La Gran Bretagna ha deciso il ritiro “temporaneo” di alcuni dei propri diplomatici nel gigante asiatico.

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Coronavirus 2019-nCov: i sintomi e il contagio (Il Messaggero, 31 gennaio 2020)

E mentre si registrano i primi caso in Svezia e in Spagna (alle Canarie), la Thailandia registra il suo primo contagio da uomo a uomo (un tassista che probabilmente si e’ ammalato per un cliente preso a bordo), anche Air New Zealand e Qantas annunciano la sospensione dei voli da e per la Cina. Sul fronte rimpatri, in Gran Bretagna e’ arrivato l’aereo che trasportava 83 britannici da Wuhan in Cina, atterrato a un aeroporto della Raf nell’Oxfordshire e tutti sono stati trasferiti in una struttura dove rimarranno in quarantena per i prossimi 14 giorni. Lunedi’ e’ previsto il rientro degli italiani da Wuhan: resteranno in osservazione 14 giorni in una caserma. In Cina ogni giorno, la stampa locale pubblica immagini di pazienti, alle porte degli ospedali, che vengono dimessi e salutano festanti infermieri e medici, dopo aver superato la malattia che ha un alto tasso di contagio ma una bassa mortalita’ (2,2-2,3%).

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