I giornalisti Rai aggrediti e cacciati ad un comizio no-vax a Torino | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-29

Il collegio di garanzia della Asl di Torino avrebbe dovuto ascoltare i medici no-vax, è finita con un tentativo di aggressione ai giornalisti

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A Torino è andata in scena l’ennesima recita no vax, questa volta teatro dello spettacolino è stato corso Francia davanti alla sede dell’Ordine dei medici dove sarebbe dovuta essere ascoltata Silvana De Mari.

I fatti sono semplici l’Ordine di Torino in queste settimane ha disposto la sospensione di 279 professionisti che si sono rifiutati di sottoporsi al vaccino, un numero che rappresenta una percentuale minima degli operatori che ci sono nel capoluogo torinese.

Torino, aggrediti i giornalisti della Rai inviati ad un comizio no-vax davanti all’ordine dei medici

Nel corso della giornata l’udienza per la dott.ssa De Mari è saltata allora la leader dei no vax torinesi ha messo in piedi un improvvisato comizio. Prima il protocollo del ministro, definito “criminale”, poi l’analisi personalissima sui vaccini. “Responsabile del reato di tentato omicidio colposo per aver costretto i medici a inocularsi un farmaco nocivo come il vaccino – dice la De Mari riferendosi all’ordine dei medici, poi continua – Io devo comparire davanti all’Ordine dei medici per aver detto che le mascherine sono un’incubatrice dei nostri germi e per aver pubblicato su Internet l’elenco dei farmaci che sono efficaci contro il Covid”.

Con lei c’è anche Marco Liccione, uno dei più ferventi oppositori di zona alla misura del green pass. Anche lui ha detto la sua, sebbene il suo intervento sia stato interrotto dal tentativo di aggressione rivolto ai giornalisti RAI sul posto per realizzare un servizio. E’ stato lo stesso frontman della protesta a doversi investire del singolare ruolo di pacificatore, così da evitare che una manifestazione diventasse un fatto di cronaca.

“L’Ordine dei medici ha agito con scrupolo, avendo come principali preoccupazioni la tutela della salute pubblica e la difesa della professione medica sotto il profilo deontologico. Nel farlo ha applicato puntualmente la legge sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario – ha detto il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. I medici sospesi in sono circa 1,5 per cento dei 17600 iscritti. In Piemonte le aziende sanitarie hanno operato con serietà e responsabilità”

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