Economia
I consumi in Italia
neXtQuotidiano 29/04/2016
Un rapporto Nielsen sui fatturati della grande distribuzione ci spiega che dopo anni di flessione le famiglie del Nord e del Centro stanno tornando lentamente a spendere, mentre al Sud la caduta non arretra.
Come vanno i consumi in Italia? Un rapporto Nielsen sui fatturati della grande distribuzione raccontato oggi da Repubblica ci spiega che dopo anni di flessione le famiglie del Nord e del Centro stanno tornando lentamente a spendere, mentre al Sud la caduta non arretra. In Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e basse Marche è arrivata, dove più, dove meno, una leggera ripresa. In Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Calabria il calo delle vendite rimane, ma si va attenuando. In Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia il quadro resta negativo. Se i segnali di risveglio dell’economia avevano fatto sperare in un futuro di dispense piene e supermercati affollati, in realtà nei primi mesi dell’anno in tante province non è stata registrata nessuna crescita, racconta Repubblica:.
Da cosa lo vediamo? La mortadella è bolognese, ma i consumi più alti sono al Sud perché è il salume più economico. O il latte: il fresco, più caro, va meglio al Nord. Quello a lunga conservazione, meno costoso, al Sud. E il divario non si ferma: sono sette anni che si va allargando». Ma quali sono i prodotti che a livello nazionale affossano o, viceversa, fanno da traino alla ripresa? Restano sugli scaffali i prodotti legati alla prima colazione: biscotti (-3,7 per cento), latte fresco (-7 per cento) e a lunga conservazione (-7,4 per cento), zucchero (-6,2 per cento), confetture di frutta (-3,2 per cento), merendine (-4 per cento). E poi preparati da brodo (-5,6 per cento), pelati e pomodorini (-13,5 per cento). Vanno forte la birra (+4,3 per cento), l’acqua non gassata (+5,9 per cento), lo yogurt magro (+9,9 per cento), la frutta secca senza guscio (+16 per cento), il salmone affumicato (+12,8 per cento), gli affettati nelle vaschette preconfezionate (+9,6 per cento). E poi gli snack salati come pizzette, focacce e tramezzini, che registrano un aumento del 36 per cento, con un picco che supera il 100 per cento al Sud.