«Ho un amico che forse ha avuto un contatto con la prostituta di Modica positiva al Coronavirus. Lei sa come si chiama?»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-01

La prostituta che ha trasmesso il virus ai clienti è sempre grave. Mentre in paese si susseguono telefonate anonime e mogli che chiedono di sapere se il marito è nella lista dei sospetti

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Salvo Palazzolo su Repubblica oggi torna sul caso della escort che ha esercitato a Modica e poi si è scoperta positiva al Coronavirus SARS-COV-2. La cittadina è ancora in subbuglio: «Sono trascorsi quindici giorni dal suo ricovero a Foligno, ma qui i colpi di scena continuano ad essere all’ordine del giorno», racconta il sindaco Ignazio Abbate, che ha dovuto trasformarsi in un provetto commissario Montalbano per cercare i clienti della donna, probabilmente una trentina, e invitarli a sottoporsi al tampone.

I vigili ne hanno già individuati sei fra i vicoli diventati famosi con la fiction ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri. Tutti risultati negativi al test. «Comune e azienda sanitaria hanno gestito l’emergenza con la massima riservatezza, contattando solo le persone interessate — assicura il primo cittadino — lo preciso perché sono arrivate, invece, delle strane telefonate ad alcune signore, dicevano che il marito doveva fare urgentemente il tampone per questa storia». Apriti cielo. «Uno scherzo di cattivo gusto», taglia corto il comandante della polizia locale, Saro Cannizzaro, mentre continua ad esaminare le telecamere piazzate in centro città per trovare altri clienti. «Oppure, qualcuno vuole seminare odio e stupide vendette?». È l’ora dei corvi a Modica. Mentre le condizioni della donna peruviana, che ha 54 anni, si sono aggravate, resta ricoverata in Terapia intensiva, a Foligno, dove si è sentita male di ritorno dalla Sicilia. Qui, a Modica, la chiamano Bocca di rosa, ispirandosi alla celebre canzone che raccontava di una prostituta forestiera: «Metteva l’amore, metteva l’amore», cantava Fabrizio De Andrè, descrivendo un paese in subbuglio e l’ira delle donne

ignazio abbate sindaco modica

A Modica, la donna abitava in una casa vacanze di via Clemente, dietro a piazza Matteotti e al corso principale della cittadina.

«Il proprietario non sapeva nulla della reale attività della signora — spiega il comandante Cannizzaro — era stato stipulato un regolare contratto d’affitto». I clienti la chiamavano sul cellulare e lei dava gli appuntamenti: nella casa di via Mercè, o in quella di via Vittorio Veneto, poco distante. Racconta ancora il sindaco: «Ora, ricevo chiamate da parte di persone che mi dicono: “Ho un amico che forse ha avuto un contatto con la prostituta positiva al Coronavirus. Lei sa come si chiama? E quanti anni ha?”. Continua ad esserci un grande imbarazzo attorno a questa vicenda. Nessuno che si faccia avanti direttamente».

Intanto secondo l’indagine epidemiologica la donna avrebbe esercitato a Barcellona, Ciampino, Modica, Roma e Foligno. Le autorità sanitarie cercano di ricostruire i suoi spostamenti e gli incontri: una trentina di clienti nella città siciliana più tutte le persone che possono averle viaggiato accanto in aereo, traghetto, pullman e quel treno che lei racconta di aver preso a Termini per l’Umbria. E se l’Azienda ospedaliera di Ragusa, con il direttore Angelo Aliquò, ha invitato chiunque abbia «il sospetto di essere venuto a contatto con la donna a segnalarsi per essere sottoposto a tutti gli accertamenti al fine di evitare ulteriori e potenziali contagi», il primo cittadino di Modica – dove la donna ha preso un appartamento per una decina di giorni – ha messo sotto controllo la casa e con la polizia locale sta cercando di ricostruire luoghi e persone frequentati dalla peruviana. Il sindaco infatti teme un focolaio nella sua città, finora solo sfiorata dal virus. «Abbiamo chiesto in procura la possibilità di risalire attraverso il suo numero di telefono ai tabulati e quindi alle persone che ha potuto incontrare», ha confermato al telefono. Perché anche chi non si fa avanti, per paura magari di dover confessare la frequentazione con la donna, possa essere controllato. Le celle agganciate dal suo cellulare potrebbero quindi essere anche utili per tracciare il suo percorso da Barcellona alla stazione di Foligno.

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