Hansel e Gretel: la Onlus coinvolta nel caso del lavaggio del cervello dei bambini di Bibbiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-27

Secondo l’accusa i 27 indagati, tra cui politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti, da diversi anni avevano messo in piedi un business illegale sull’affidamento di minori tolti alle famiglie per poi mantenerli in affido e sottoporli a un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese

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È il Centro Studi Hansel e Gretel la Onlus coinvolta nell’inchiesta sugli affidamenti dei bambini a Bibbiano insieme alla rete dei servizi sociali della Val d’Enza nel Reggiano. Secondo l’accusa i 27 indagati, tra cui politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti, da diversi anni avevano messo in piedi un business illegale sull’affidamento di minori tolti alle famiglie per poi mantenerli in affido e sottoporli a un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese. Il servizio del Tg2 cita psicoterapeuti della Onlus Hansel e Gretel di Moncalieri in provincia di Torino.

Hansel e Gretel: la Onlus coinvolta nel caso del lavaggio del cervello dei bambini di Bibbiano

Per gli indagati le accuse sono, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati. Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate del 2018 dopo l’anomala escalation di denunce all’autorità giudiziaria, da parte dei servizi sociali coinvolti, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori che sarebbero stati commessi dei genitori. L’analisi dei fascicoli vedeva però puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato. Nonostante ciò i servizi sociali coinvolti proseguivano nel percorso psicoterapeutico richiesto più volte. Scrive l’Adn Kronos:

Figurano anche i nomi di tre psicoterapeuti torinesi tra la ventina di indagati coinvolti nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ condotta dalla procura di Reggio Emilia che ha portato alla luce un illecito sistema di gestione di minori in affido, un business che avrebbe fruttato ad alcuni degli indagati diverse centinaia di migliaia di euro. Nel torinese l’inchiesta ha coinvolto una Onlus, la Hansel&Gretel di Moncalieri, dove questa mattina si sono recati i carabinieri per effettuare alcune perquisizioni e dove hanno sequestrato computer e documenti.

E l’ANSA conferma:

Ci sono anche tre torinesi tra gli indagati dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, dei carabinieri di Reggio Emilia, che ha portato alla luce un illecito sistema di “gestione minori” in affitto per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Nei guai sono finiti tre psicoterapeuti di Hansel e Gretel, onlus di Moncalieri, comune alle porte di Torino, dove questa mattina i carabinieri hanno sequestrato computer e documenti. “Non penso sia vero – dichiara la segretaria della onlus – Sono persone oneste. Questo è un centro che lavora da trent’anni e sono convinta che loro siano persone più che pulite. È tutto da dimostrare”.

Da qui si è sviluppata l’intensa indagine che ha svelato i numerosi falsi documentali redatti dai servizi sociali in complicità con alcuni psicologi, artatamente trasmessi all’autorità giudiziaria. In pratica si realizzava la diagnosi di una mirata patologia post traumatica a carico dei minori, condizione questa necessaria a garantirne la presa in carico da parte di una Onlus di Torino. Il pagamento delle prestazioni psicoterapeutiche avveniva quindi in assenza di procedura d’appalto: gli affidatari venivano incaricati dai servizi sociali di accompagnare i bambini alle sedute private di psicoterapia e di pagare le relative fatture a proprio nome. Mensilmente le stesse persone che avevano i minori in affido ricevevano rimborsi sotto una simulata causale di pagamento, falsando cosi’ i bilanci dell’Unione dei Comuni coinvolti.

Il business degli affidi a Bibbiano

I Servizi sociali dell’Unione dei Comuni e l’associazione erano quindi, secondo l’accusa, legati a doppio filo. E si scambiavano favori. Da un lato la onlus era affidataria dell’intero servizio di psicoterapia voluto dall’ente e dei relativi convegni e corsi di formazione, organizzati in provincia. Dall’altra, alcuni dipendenti dello stesso ente ottenevano incarichi di docenza retribuiti nell’ambito di master e corsi di formazione tenuti sempre dalla onlus. Il sistema era talmente consolidato che e ha portato all’apertura di un centro specialistico regionale per il trattamento del trauma infantile derivante da abusi sessuali e maltrattamenti (che di fatto è risultata una costola della onlus). In questa struttura, infine, veniva garantita l’assistenza legale ai minori attraverso la sistematica scelta, da parte dei servizi sociali, di un avvocato, anch’egli indagato per “concorso in abuso d’ufficio”, attraverso fraudolente gare d’appalto gestite dalla dirigente del servizio per favorirlo.

hansel e gretel bibbiano
Il giornalista Pablo Trincia scrive su Facebook che il Centro Hansel e Gretel di Torino è lo stesso da cui provenivano le psicologhe dell’inchiesta Veleno, che racconta una vicenda risale alla fine degli anni novanta, quando tra il 1997 e il 1998 sedici bambini vennero allontanati dalle proprie famiglie tra Massa Finalese e Mirandola, piccoli centri abitati della bassa modenese, su indicazione dei servizi sociali. I bambini sarebbero stati vittime di una rete satanica di pedofili, che li costringeva ad assistere e compiere sacrifici umani nei cimiteri. Nessuno dei sedici bambini è più tornato a casa: nel corso delle indagini, conclusesi nel 2014 con l’assoluzione di metà degli indagati, una madre si è suicidata gettandosi dal quinto piano; Don Govoni, il parroco accusato, è morto d’infarto, due madri sono morte in carcere mentre un altro indagato è stato colpito da un attacco cardiaco dopo la condanna. La Onlus aveva contestato l’inchiesta sul suo sito internet.

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