I guai della Giunta Raggi… con il M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-30

Roberta Lombardi si dissocia dalla scelta di Marra, ex alemanniano e mariniano. E nessuno difende Frongia e gli altri dalle polemiche sull’incompatibilità. Intanto il vicecapo di gabinetto dice la sua

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«Ho conosciuto il dottor Marra ieri, ho letto anche io di questi suoi incarichi precedenti. Ora capiremo se è stata una nomina ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l’umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito»: è Roberta Lombardi ad accendere la miccia sul caso di Raffaele Marra, ex amministrativo di Alemanno e Marino oltre che uomo di Panzironi scelto ieri da Virginia Raggi come Vicecapo di Gabinetto con potere di firma a causa dell’incompatibilità di Daniele Frongia. La deputata e prima presidente del gruppo degli onorevoli del MoVimento 5 Stelle a Montecitorio non è evidentemente entusiasta delle polemiche che si sono sviluppate ieri dopo la nomina della Raggi. Che sarebbe già a rischio, secondo alcuni.

I guai della Giunta Raggi… con il M5S

E una spia della situazione non esattamente idilliaca tra la sindaca e i vertici del M5S è il fatto che nessuno ieri l’ha difesa dalle dichiarazioni polemiche degli esponenti del Partito Democratico (il Co.re.t.to. renziano, che attacca all’unisono sulle agenzie di stampa): niente post sul blog, niente dichiarazioni alla stampa, niente interviste in tv. Soltanto una nota di Daniele Frongia ( «Il capo di gabinetto non è, oggi, così come in precedenza, un direttore che firma atti amministrativi; è il responsabile dell’indirizzo politico-amministrativo del Comune e riveste un incarico di natura preminentemente fiduciaria del sindaco. Pertanto,guai a parlare di dimezzamento dei poteri») in cui il Capo di Gabinetto della Raggi parla di tutto tranne che dell’unica cosa che era stata segnalata dai giornali: ha o no il potere di firma? Anche la nota non è stata ospitata sulle pagine facebook del M5S Roma, mentre nell’unica dichiarazione politica di ieri la sindaca ha fatto sapere che  «Sul fronte delle aziende municipalizzate chi ha avuto responsabilità è giusto che le porti fino a conclusione». Smentendo così le dichiarazioni bellicose nei confronti dei vertici di AMA dei giorni scorsi. Ha parlato però Raffaele Marra, che in un’intervista al Messaggero si è difeso con le unghie e con i denti (oltre che con molti validi argomenti) dalle accuse di lottizzazione:

Dottor Marra, lei adesso potrebbe saltare, lo sa?
«E perché?»
E’ considerato alemanniano.
«Sono andato via nel 2010 dal Comune, a seguito di una serie di denunce che presentai. Proprio in contrapposizione a lui, non sono alemanniano, sono un professionista, un dirigente pubblico. Non sono mai stato coinvolto in alcun procedimento».
E se il sindaco Raggi a seguito di queste polemiche dovesse ripensarci?
«Ormai sono stato già nominato vicecapo di gabinetto vicario con un’ordinanza. La mia delibera non deve passare in giunta, solo quella di Frongia perché riguarda la sua retribuzione. Certo, il sindaco potrebbe fare un’ordinanza di revoca».
Ecco, lei come la prenderebbe?
«Io ci rimarrei malissimo. Significa che anche loro, i grillini, fanno la stessa politica di chi ho combattuto in questi anni. Sarebbe allucinante».
Lei è un elettore del M5S?
«Sì, li ho votati. Prima ancora votai Marino e prima ancora Alemanno»

A parte la curiosa coincidenza che Marra riesca a votare sempre per chi poi vince e per sindaci con cui poi ha avuto rapporti professionali, la difesa del dirigente è compiuta e argomentata. Lui ha anche smentito conoscenze e frequentazioni dello Studio Sammarco, che avrebbe consigliato il suo nome alla Raggi.
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Giunta Raggi: work in progress

Il Messaggero scrive che la Raggi è stata convocata dallo staff e invitata al rispetto del contratto. In effetti la Lombardi è una delle componenti del minidirettorio romano presentato dalla Raggi in risposta alle polemiche suscitate dal contratto firmato con il M5S che prevedeva la presenza di uno staff di avvocati per il controllo degli atti politici della Giunta. E non è nemmeno un segreto che la Lombardi avrebbe preferito un suo fedelissimo come Marcello De Vito sulla poltrona di sindaco, anche se lui aveva già perso la scorsa nel 2013 e non appare dotato della stessa immagine positiva della Raggi. Per De Vito il posto in giunta non è stato ancora confermato: potrebbe fare il vicesindaco, ma senza poteri visto che non sono previste deleghe, oppure il presidente dell’Assemblea Capitolina visto che è stato anche il più votato a Roma (grazie anche agli endorsement dei sindacalisti ATAC). E qualche insinuazione arriva anche nei confronti di Laura Baldassarre, assessora al sociale in pectore e già al Garante per l’Infanzia con Vincenzo Spadafora, oggi nello staff di Luigi Di Maio.

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