Grillo pensa a una deroga della regola sui due mandati?

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-03-10

Ilario Lombardo sulla Stampa di oggi fa sapere che Beppe Grillo sta pensando a una deroga alla ormai famosa regola dei due mandati, ovvero alla possibilità di fare soltanto due mandati in rappresentanza del MoVimento 5 Stelle nelle cariche elettive per poi lasciare. Una regola che, ad esempio, non consentirebbe a Chiara Appendino e Virginia …

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Ilario Lombardo sulla Stampa di oggi fa sapere che Beppe Grillo sta pensando a una deroga alla ormai famosa regola dei due mandati, ovvero alla possibilità di fare soltanto due mandati in rappresentanza del MoVimento 5 Stelle nelle cariche elettive per poi lasciare. Una regola che, ad esempio, non consentirebbe a Chiara Appendino e Virginia Raggi di ricandidarsi alla fine del mandato a Torino e Milano. Ma la deroga, spiega oggi La Stampa, varrebbe comunque solo per i consiglieri municipali o comunali:

Il disagio è stato raccolto da una senatrice e riproposto, come raccontato dal Fatto quotidiano, a Beppe Grillo il 21 febbraio a Roma: «In diversi si lamentano per il limite dei due mandati, penalizza chi ha avviato un lavoro». Risposta di Grillo, inattesa: «Si può ragionare per i consiglieri municipali e comunali, ma il limite è intoccabile per i parlamentari». In questo caso l’eccezione potrebbe tradursi in una deroga che ha valore esclusivo solo per chi ha scelto la strada della politica cittadina e proseguirà nel farlo, senza ambizioni nazionali, per dare una continuità amministrativa. Il nome che tutti hanno in bocca è ovviamente quello di Chiara Appendino, la sindaca di Torino, che dopo l’esperienza da consigliera e da sindaca, non potrebbe più ricandidarsi, anche se i fedelissimi sono pronti a giurare che una deroga alla fine arriverà.


E non varrebbe per i parlamentari, anche se molti eletti negli enti locali ci puntavano:

Il problema è concreto e si sta manifestando in queste settimane perché tra tre mesi si va al voto per i Comuni e alla prova delle urne sono attesi anche molti dei grillini eletti cinque anni fa. Peccato però che diversi di loro preferirebbero non candidarsi di nuovo e aspettare il treno per il Parlamento. Un trasferimento che impoverirebbe il M5S a livello elettivo locale per quelle competenze che andrebbero perse. Qualche nome che ci è stato fatto tra chi sogna il soggiorno romano: Andrea Boccaccio, consigliere a Genova, l’unico rimasto nel M5S; Mattia Calise, ex capogruppo a Milano: non si è ricandidato nella scorsa tornata contro Beppe Sala; Alvise Maniero, sindaco di Mira, il primo della storia pentastellata. «Sì – ci conferma una fonte interna tra i responsabili degli Enti locali del M5S – anche alcuni sindaci hanno espresso il desiderio di venire in Parlamento». Non solo: «Qualche eletto ha anche ipotizzato di dimettersi durante la consiliatura. Gli è stato chiaramente detto che se lo avesse fatto non sarebbe stato ricandidato».

EDIT: Beppe Grillo smentisce.

“Il MoVimento 5 Stelle e’ una comunita’ di cittadini fondata su delle regole. Sono poche, chiare e semplici.
Proprio per questo inamovibili. Una delle regole fondanti e’ quella dei due mandati elettivi a qualunque livello. Consigliere comunale, sindaco, consigliere regionale, parlamentare nazionale ed europeo. Questa regola non si cambia ne’ esisteranno mai deroghe ad essa”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo in un post dal titolo ‘La regola sui due mandati non si tocca e non si deroga’.
“‘Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli’ diceva Gianroberto. Non abbiamo intenzione di cancellare nessuna delle regole fondanti del MoVimento 5 Stelle- sottolinea ancora Grillo-. I nostri portavoce continueranno a fare un massimo di due mandati elettivi e poi torneranno a fare il lavoro che facevano prima. Vogliamo cittadini 5 Stelle che si mettano al servizio della comunita’, non professionisti della politica.

Leggi sull’argomento: Paolo Pace: il presidente M5S all’VIII Municipio sull’orlo delle dimissioni

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