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Il Giornale e i grillini in “missione” sulla neve in Abruzzo
neXtQuotidiano 29/01/2019
L’evento che ha richiamato i deputati grillini sulle montagne abruzzesi si intitolava «Montagna 5 Stelle». In chat lo sfogo dei colleghi: «Il conto lo pagherà Montecitorio?»
Il Giornale racconta oggi in un articolo a firma di Pasquale Napoletano che nel fine settimana appena trascorso una decina di deputati del M5S ha fatto tappa in Abruzzo, la regione che andrà al voto il prossimo 10 febbraio per eleggere il governatore. La gita degli onorevoli del Movimento aveva un solo obiettivo: spingere la candidata grillina Sara Marcozzi nella volata finale della campagna elettorale contro Marco Marsilio, centrodestra, e Davide Legnini, centrosinistra.
Il Giornale e i grillini in “missione” sulla neve in Abruzzo
Ma, secondo quanto racconta il quotidiano, l’evento che ha richiamato i deputati grillini sulle montagne abruzzesi si intitolava «Montagna 5 Stelle», kermesse politica organizzata a Prati di Tivo, località turistica e sciistica nel Gran Sasso teramano. Ma «ad oggi non si trovano foto o immagine di incontri pubblici con imprenditori e cittadini. In rete non si beccano sale piene di cittadini e militanti. Mentre girano sulle chat, tanti selfie e scatti dei parlamentari mentre si esibiscono in discese sulla neve». A guidare la truppa i deputati M5S Michele Sodano, Davide Serritella, Angela Masi e Giovanni Curro. Negli scatti pubblicato sul Giornale si vedono ancora Sodano, Curro, Marco Rizzone, Laura Paxia e Fabio Bernardini mentre nelle foto si vede anche Raffaele Trano.
E il Giornale va all’attacco del conto finale:
Ma ora al netto delle battutine e di qualche malumore, la questione è un’altra: chi ha finanziato le sciate di gruppo dei parlamentari dei Cinque stelle? Ogni deputato ha a disposizione un budget mensile per le attività politiche e istituzionali sul territorio. Soldi che vanno, però, giustificati. Altrimenti devono essere restituiti. Le nuove regole del codice dei Cinque stelle prevedono una quota forfettaria di spese pari a tremila euro al mese, che scende a duemila per i residenti a Roma.
La gita (missione) in Abruzzo potrebbe, dunque, rientrare nella quota forfettaria. Mentre l’indennità massima mensile che potranno ricevere è fissata a 3.250 euro (a cui aggiungere i tremila delle spese che comprendono vitto, alloggio, trasporti, telefono). La domanda è legittima. Anche l’escursione in montagna di Rizzone e degli altri colleghi finirà nelle spese di esercizio di mandato? I duri e puri parlamentari stellati avranno pagato di tasca propria la vacanza in Abruzzo? O avranno imitato l’odiata casta, facendola passare come attività politica? Caricandola, dunque, sul budget di Montecitorio?