Trasporti e luoghi pubblici: quando sarà necessario il green pass dopo il nuovo decreto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-16

La discussione è aperta ancora sui ristoranti, ma nella cabina di regia della prossima settimana saranno probabilmente coinvolti anche loro. Il governo vede il modello francese come unica soluzione per contenere i contagi in ascesa con l’arrivo della variante Delta

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Il green pass potrebbe diventare obbligatorio già a partire dal mese di agosto. Il governo avrebbe infatti accelerato il dialogo sul tema, cercando una soluzione che renda la maggioranza compatta. Internamente i più ostili sono naturalmente i leghisti che senza mai dirsi contrari ai vaccini, glissano ad ogni domanda sul tema. L’idea che circola in queste ore è quella di vincolare l’accesso ad alcune aree di socialità. Nella cabina di regia della prossima settimana saranno infatti discusse alcune restrizioni solo per i non vaccinati, così da poter contrastare un eventuale quarta ondata permettendo a chi ha effettuato entrambe le dosi di condurre una vita regolare.
La discussione è comunque rinviata a martedì, quando il cdm si riunirà. Se per stadi, palestre, teatri, concerti e mezzi di trasporto sembra che si possa trovare una soluzione che consenta l’utilizzo di questo filtro, più difficile sembra la mediazione su bar e ristoranti. Sebbene poi per la ristorazione valga lo stesso ragionamento effettuato per le altre strutture, senza la certezza dell’utenza covid free saranno costretti a chiudere. Stesso discorso vale per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza, su metro e mezzi di mobilità pubblica invece rimarranno le disposizioni ora vigenti: mezza capienza, e distanziamento.

La svolta arriva dopo l’incremento della variante Delta sul territorio nazionale, il tasso di positività è salito ad 1,3% facendo registrare 2455 nuovi contagi e 9 decessi.

Trasporti e luoghi pubblici: quando sarà necessario il green pass dopo il nuovo decreto. Vaia: “Strumento premiale”

Il green pass “non deve essere visto come uno strumento coercitivo, né un atto burocratico. Il green pass è uno strumento premiale che ci consente di superare alcune situazioni, di accedere sempre più alle aree di socialità e anche di non tornare indietro”. Lo sottolinea Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, intervendo nel dibattito sull’ipotesi di un modello italiano di green pass. “La doppia vaccinazione, e quindi il rilascio del green pass, può essere uno strumento utilissimo anche come incentivo alla vaccinazione che è assolutamente fondamentale. Si tratta di andare verso un rischio ragionato e calcolato per non tornare più indietro. Andiamo avanti così per uscire dalla pandemia”, conclude.

Anche il cuoco ed imprenditore Antonello Colonna si è detto favorevole, “Sono un uomo che ama le regole e mai come in questo momento in cui sta ripartendo tutto sono a favore del green pass, perché è un modo per avere un controllo più scientifico sul Covid”. Colonna, parlando con l’Adnkronos, si dichiara favorevole all’introduzione del green pass per andare al ristorante. Secondo lo chef, fra l’altro, dell’Open Colonna di Milano e del Resort Colonna di Labico “la libertà è un diritto che può esistere soltanto se non lede la libertà altrui. Pertanto – sottolinea – per goderne non puoi toglierla agli altri con comportamenti che possono metterne a repentaglio la salute o la vita”.

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