Gratteri ammette di aver sbagliato a scrivere la prefazione del libro negazionista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-10

Gratteri spiega di aver commesso un errore, ma anche di non aver mai letto il libro. Si è affidato per la sua valutazione ad un abstract, che gli aveva inviato Giorgianni

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Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, in un’intervista a Repubblica parla della prefazione da lui scritta per un libro negazionista, “Strage di Stato”, firmato da Angelo Giorgianni e dal medico Pasquale Bacco.

Gratteri ammette di aver sbagliato a scrivere la prefazione del libro negazionista

Nel libro vengono esposte tesi come la sostanziale evitabilità dei morti e dell’emergenza e lo spostamento delle responsabilità dal virus allo Stato in tutte le sue diramazioni, dai politici agli scienziati sino ai medici. Gratteri spiega di aver commesso un errore, ma anche di non aver mai letto il libro. Si è affidato per la sua valutazione ad un abstract, che gli aveva inviato Giorgianni:

«Non sono l’autore del libro e non rispondo del contenuto, certamente discutibile. La mia prefazione nasce da un abstract non del tutto corrispondente, inviatomi dal collega Giorgianni: in quel testo si faceva esclusivo riferimento alla situazione pandemica e ai riflessi economici e criminali. Nessun riferimento ai vaccini, né a un complotto internazionale a matrice ebraica, secondo categorie culturali utilizzate da negazionisti e no vax, di cui tra l’altro nel libro non c’è traccia»

E poi ammette di aver sbagliato:

Lei cosa si rimprovera in questa vicenda?
«Ho fatto un doppio errore, di eccesso di affidamento e di generosità mal riposta».

Lo rifarebbe? Riscriverebbe quella prefazione?
«No, non la rifarei, per due ragioni. Primo perché, per motivi che non mi spiego, c’è stata una incredibile strumentalizzazione che mai mi sarei aspettato, ma della quale, anche a futura memoria, devo prendere atto e farne tesoro; secondo perché questo battage mediatico ha solo inasprito di più gli animi»

Sulla vicenda del libro negazionista si era inserita, quasi come uno spinoff, una risposta che Draghi, interrogato in merito, aveva fornito durante una conferenza stampa: Claudia Fusani aeva chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi cosa ne pensasse di un libro che definisce i vaccini come “acqua di fogna” per l’appunto. La risposta di SuperMario era stata super

E comunque il “M’avesse detto uno scienziato, forse l’avrei letto” di #Draghi resterà negli annali pic.twitter.com/GfMPVAVpVN

— Pietro Raffa (@pietroraffa) March 26, 2021

“Che cosa ne pensate di un libro, fatto da un magistrato, dove si dice che i vaccini sono acqua di fogna, un magistrato in servizio alla Corte di Appello di Messina, grazie”.  “L’avesse detto uno scienziato o uno stimato virologo…forse l’avrei letto” è stata la risposta lapidaria di Draghi che con poche parole piene di ironia era riuscita a ridimensionare la tesi no vax del libro riducendola a quella che è: una palese bufala

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