Opinioni
Gli insulti ad Andrea Orlando per l'intervista su Maria Elena Boschi
di dipocheparole
Pubblicato il 2017-12-19
L’altroieri il ministro della Giustizia ed ex candidato alle primarie Andrea Orlando ha rilasciato un’intervista alla Stampa in cui si diceva favorevole alla candidatura di Maria Elena Boschi nel Partito Democratico ma aggiungeva che ognuno dei candidati doveva valutare che tipo di contributo potesse dare alla campagna elettorale. Tutto il ragionamento è stato sintetizzato nel […]
L’altroieri il ministro della Giustizia ed ex candidato alle primarie Andrea Orlando ha rilasciato un’intervista alla Stampa in cui si diceva favorevole alla candidatura di Maria Elena Boschi nel Partito Democratico ma aggiungeva che ognuno dei candidati doveva valutare che tipo di contributo potesse dare alla campagna elettorale. Tutto il ragionamento è stato sintetizzato nel titolo: ““Boschi candidata? Valuti il Pd chi porta più voti”. E ha scatenato una marea di insulti e inviti ad andarsene da parte dei renziani nei commenti a un altro suo status:
Ieri allora Orlando è tornato sull’argomento per spiegare che la situazione è disperata, ma non seria:
Su questa bacheca e su altre sono apparsi diversi commenti (sulla base di quel titolo)che meritano attenzione.
Alcuni, i più misurati, mi invitavano a traslocare a Leu. I più fantasiosi mi additavano come complice di D’Alema, altri ancora mi imputavano un’intelligenza con il nemico pentastellato.
A poco, evidentemente, era valso il fatto che nella stessa intervista denunciavo la pericolosa tendenza di Leu a corteggiare i grillini che mettevo sullo stesso piano della destra.
Tralascio gli insulti sul piano personale e persino su quello fisico (alcuni devo dire divertenti).
Non erano trolls nè avversari politici, scorrendo i loro profili ho constatato come fossero sostenitori del Pd e di Renzi.
Per questo, meritano rispetto e considerazione.
E ancora:
Se il Pd diventa un partito nel quale non ci si può distinguere senza diventare traditori, siete certi che sarà più forte?
Se per contrastare giustamente una campagna di aggressione si usano le stesse parole ( non metto per dimensioni le due cose sullo stesso piano ) non si rischia di legittimare, sicuramente involontariamente, chi promuove tale campagna?
La parte curiosa della vicenda è che dopo il post di Orlando gli attacchi nei suoi confronti sono scesi di tono ma non sono affatto diminuiti di intensità: