Economia

Gli affari tra Italia ed Egitto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-30

Il caso Regeni potrebbe arrivare a toccare una serie di rapporti commerciali consolidate tra imprese italiane e governo del Cairo. Il caso della black list

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L’interscambio commerciale tra Italia ed Egitto vale cinque miliardi di euro. Il nostro paese è il secondo mercato di sbocco del Cairo dopo la Germania e questo dato non potrà non influenzare, nel bene e nel male, la vicenda dell’omicidio e della tortura di Giulio Regeni. L’infografica che Repubblica oggi pubblica riepiloga i numeri degli affari tra Italia ed Egitto, cresciuti nel 2014 del 9,9% rispetto all’anno precedente, e segnala che sono cento le imprese italiane che operano sul territorio egiziano occupandosi di idrocarburi, costruzioni, tessile, meccanica e banche. L’impresa con maggiori interessi nel paese è l’ENI che ha di recente scoperto nelle acque egiziane il maxi giacimento di gas Zohr mentre la Technip, azienda romana, si occuperà dell’espansione della raffineria di Midor vicino ad Alessandria: un appalto che vale 1,4 miliardi di dollari.

affari italia egitto

L’infografica di Repubblica che riepiloga i rapporti commerciali tra Italia ed Egitto (30 marzo 2016)


Oggi si discute della possibilità di richiamare l’ambasciatore e, soprattutto, di mettere l’Egitto nella blacklist dei paesi a rischio:

Sulla carta la nostra unità di crisi si limiterebbe a segnalare che «non sono garantite tutte le condizioni di sicurezza per i viaggiatori». In realtà significherebbe bloccare i tour operator che, per psicosi ma soprattutto per i premi assicurativi che schizzerebbero alle stelle, chiuderebbero di fatto le rotte con Sharm el Sheik, Hurgada e Marsa Alam che già di fatto sono al collasso rispetto agli scorsi anni. Dopo l’attentato al jet russo a febbraio sono state registrate circa un migliaio di presenze contro le 12.629 di dicembre 2015 e dei 34.404 dello stesso mese del 2014. Un calo registrato del 63 per cento che la vicenda Regeni, dicono i tour operator, spingerà «allo zero». Alla Bit di febbraio l’Egitto praticamente non esisteva con il ministro del turismo Hisham Zaazou era stato costretto ad annullare la sua visita a Milano per «impegni improvvisi». Lo stesso ministro che qualche giorno prima aveva organizzato al Cairo una messa per Giulio: 12 i presenti

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