Giuseppe Conte è stato confermato leader col 94% voti. Ma si parla già di nuova impugnazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-29

Alla fine Giuseppe Conte è stato confermato leader del M5s con oltre il 94% delle preferenze. Ma l’avvocato Borrè ha già annunciato una nuova battaglia

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Alla fine Giuseppe Conte è stato confermato leader del M5s con oltre il 94% delle preferenze (94,19% dei voti validi). Sui 130.570 iscritti aventi diritto di voto, 59.047 hanno partecipato alla votazione: in 55.618 si sono espressi per la conferma dell’ex premier alla presidenza del movimento, mentre in 3.429 (5,81%) hanno votato contro.

Giuseppe Conte è stato confermato leader col 94% voti. Ma si parla già di nuova impugnazione

La votazione che Repubblica spiega essere scontata, “del resto alternative non ce n’erano e il passaggio era una questione formale legata alla scia di ricorsi e beghe legali del tribunale di Napoli “, è stata commentata Da Giuseppe Conte come un segnale forte: “Gli iscritti del MoVimento 5 Stelle mi hanno riconfermato con un’indicazione forte e chiara. Un sostegno così importante è anche una grande responsabilità. Ora testa alta, ancor più coraggio e determinazione nelle nostre battaglie. Abbiamo un Paese da cambiare”. Nonostante la sicurezza ostentata dall’ex presidente del Consiglio però non è detto che la questione sia chiusa. Infatti Lorenzo Borrè, l’avvocato dei ricorrenti di Napoli, annuncia a Adnkronos che non è finita: “Se impugnerò il nuovo voto sulla leadership di Conte? Certamente”, spiega . “L’impugnazione – continua il legale – si fonderà su motivi sostanziali, attinenti alla violazione dei principi di parità degli associati e di effettiva partecipazione democratica, attraverso un metodo veramente assembleare, che non ha avuto attivazione. Il dato del 94% del consenso dei votanti va letto a petto di quello che registra il mancato consenso all’elezione di Conte di oltre il 60% degli iscritti, consenso che quindi non ha neanche raggiunto quella maggioranza risicata del 50% +1, a fronte della quale Conte non avrebbe accettato l’investitura. Al Tribunale sottoporremo questioni sostanziali, che riguardano la democraticità del nuovo ordinamento e dei processi decisionali”, conclude Borrè.

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