Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo: le due vittime del deragliamento del Frecciarossa 9595

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-06

Per domani i sindacati proclamano due ore di sciopero. Un ferito è grave

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Sono Giuseppe Cicciù, di 51 anni, di Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, di 59, originario di Capua (Caserta), i due macchinisti morti nel deragliamento del treno avvenuto questa mattina nel lodigiano. “La prevenzione è da sempre l’arma migliore!”, è l’ultimo post su Facebook scritto nello scorso ottobre da Giuseppe Cicciù, uno dei due macchinisti morti questa mattina nel deragliamento del treno nel lodigiano.

Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo: le due vittime del deragliamento del Frecciarossa 9595

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia del deragliamento del treno nel lodigiano, ha espresso il suo cordoglio per i ferrovieri Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, “due nuove vittime del lavoro”, e si è augurato che si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti. “In considerazione dell’estrema gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane domani ci sarà uno sciopero di due ore di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12 ai sensi della vigente normativa in materia”, annunciano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa dopo il deragliamento del treno che ha causato la morte dei due macchinisti.

Sono 9 i feriti del Frecciarossa deragliato portati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi. Tre sono già stati dimessi, uno è in codice giallo con più fratture e gli altri in codice verde con contusioni o escoriazioni al momento giudicate non gravi. I feriti “stanno bene ma sono tutti molto scossi e al momento non vogliono rilasciare dichiarazioni. Uno, in particolare, è in forte stato di shock e non ricorda nulla dell’incidente”, fa sapere l’ospedale, che ha chiuso lo stato d’emergenza.

giuseppe cicciù
Giuseppe Cicciù

“Lavorava da tanti anni come macchinista, è stato uno dei primi sui nuovi treni dell’Alta velocità. Era una persona con grande esperienza, non certo un ragazzino, non era certo uno appena arrivato”: così il segretario lombardo della Fit Cisl Giovanni Abimelech descrive all’ANSA Giuseppe Cicciù, uno due macchinisti morti nel deragliamento avvenuto questa mattina nel Lodigiano. “E’ stato un nostro attivista – ha proseguito Abimelech – e nostro delegato Rsu, era molto vicino alla nostra organizzazione e noi vicino a lui. Si faceva notare, arrivava sempre con il sorriso e ce lo ricordiamo tutti, anche se negli ultimi anni si era un po’ allontanato perché aveva una nuova famiglia”. Per Abimelech quanto successo è “senza spiegazioni perchè stiamo parlando di una delle infrastrutture più sicure al mondo, e abbiamo sempre avuto testimonianze in questo senso dagli esperti dell’alta velocità”.

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