Giuliano Castellino: il leader di Forza Nuova accusato di truffa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-23

Dopo aver avviato alcuni punti vendita di integratori alimentari per soggetti affetti da celiachia, lui e il suo complice avevano ‘taroccato’ i buoni per acquistare cibo gluten-free

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Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, insieme all’imprenditore Giorgio Mosca sono agli arresti domiciliari con l’accusa di aver truffato 1,3 milioni di euro al sistema sanitario nazionale. I due imprenditori, secondo l’accusa del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Alberto Pioletti, tra maggio del 2016 e dicembre 2017, dopo aver avviato alcuni punti vendita di integratori alimentari per soggetti affetti da celiachia, avevano ‘taroccato’ i buoni per acquistare cibo gluten-free e poi li presentavano alle ASL per ottenere i rimborsi.

Giuliano Castellino: il leader di Forza Nuova accusato di truffa

Castellino e Mosca sono stati arrestati oggi dai carabinieri del Nas, su richiesta del gip di Roma, e si trovano ora ai domiciliari, mentre altre due persone sono indagate. A far scattare le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, sono state le segnalazioni arrivate dai dirigenti di quattro Asl che si erano accorti dei documenti palesemente falsi consegnati dagli indagati. Grazie all’intervento degli inquirenti è stato bloccato il rimborso di altri 600mila euro che i due imprenditori, accusati di falso, truffa e tentata truffa, stavano per presentare.

giuliano castellino

Per loro due e per altri due indagati il pm Alberto Pioletti e l’aggiunto Paolo Ielo avevano sollecitato la misura del carcere ma il gip Monica Ciancio ha applicato i domiciliari solo per Castellino e Mosca, per aver considerato gli altri due indagati alla stregua di semplici dipendenti che ignoravano l’esistenza di un meccanismo truffaldino ai danni della Regione Lazio. Stando a quanto verificato dai carabinieri del Nas, i ‘buoni spesa’ che vengono erogati a chi ha la celiachia, per l’acquisto di prodotti specifici, sono stati ‘taroccati’ con documentazione e dati contraffatti e inviati alla Regione per il rimborso tra il maggio del 2016 e il dicembre del 2017. Ad attivare la magistratura sono stati i dirigenti di quattro diverse Aziende sanitarie locali che hanno segnalato l’esistenza di documentazione grossolana e palesemente falsa. La somma di 1,3 milioni di euro sara’ sottoposta a sequestro preventivo.

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