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“Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta”, il dolore del padre di Giulia e Alessia Pisanu

neXtQuotidiano 02/08/2022

L’uomo era solito andare a prendere le sue figlie all’uscita delle discoteche. Questa volta, però, non ha potute raggiungerle. Poi la tragedia alla stazione di Riccione

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Era sempre lì, all’uscita dei locali e delle discoteche in cui le sue due figlie passavano alcune serate. Sabato sera, però, un malessere gli ha impedito di essere lì, di raggiungerle fuori dal “Peter Pan” di Riccione per riportarle a casa, nella loro Castenaso. Un contrattempo che, poi, è stato reso ancor più devastante negli effetti da quel che è accaduto intorno alle 6.40 di domenica mattina, quando un treno Frecciarossa ha travolto e ucciso Giulia e Alessia Pisanu. Le due figlie del signor Vittorio che non riesce a trovare pace per quanto accaduto.

Giulia e Alessia Pisanu, il dolore del padre che non è potuto andare a prenderle

La tragedia si è consumata nel giro di pochi istanti. Le due giovanissime sorelle, di 15 e 16 anni, erano arrivate alla stazione di Riccione per prendere un treno. Per tornare a casa, a Castenaso, dove ad attenderle c’era il padre Vittorio che, questa volta, non le ha potute raggiungere con la propria automobile. Le due ragazze amavano ballare e lui ha sempre fatto di tutto affinché potessero divertirsi in sicurezza, presentandosi fuori dal locale per riportarle a casa.

“Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta. Erano la mia vita, lavoravo per loro”.

Questo il tormento che, come riporta il quotidiano La Repubblica, si unisce al dolore di quell’uomo che ha perso quelle due figlie. Travolte, per motivi ancora da accertare, da quel treno Frecciarossa diretto a Milano che passava sul binario 1 della stazione di Riccione senza fare fermata. Quel treno che le ha trascinate per circa 700 metri.

Prima di quell’impatto fatale, la figlia più piccola (la 15enne Alessia) aveva telefonato al padre per avvisarlo: stavano andando in stazione, stavano rientrando a casa al termine di quella lunga notte al Peter Pan di Riccione. Poi, però, quel telefono si è scaricato, ancor prima della tragedia. La sorella, la 16enne Giulia, non lo aveva più con sé perché all’interno del locale qualcuno aveva rubato la sua borsa. Senza telefono e, dunque, senza soldi. Ma stavano facendo ritorno a Castenaso. Prima di quell’impatto che le ha uccise.

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