“Una ha cercato di salvare l’altra”, cosa è successo a Giulia e Alessia Pisanu alla stazione di Riccione?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-01

Le due sorelle sono state colpite da un Frecciarossa sui binari. Sono molte le ricostruzioni al vaglio degli inquirenti

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Le immagini delle telecamere di video-sorveglianza installate all’interno della stazione ferroviaria di Riccione non hanno aiutato, almeno per il momento, a fornire una ricostruzione esatta su quanto accaduto all’alba di domenica mattina. Pochi minuti prima delle 7, lungo i binari divisi dalle banchine, Giulia e Alessia Pisanu sono state travolte e uccise da un treno dell’Alta Velocità che stava transitando di lì, senza fare fermata. Due giovanissime sorelle di Castenaso – in provincia di Bologna – che avevano trascorso la serata precedente in una discoteca nei pressi della località balneare romagnola. Alessia aveva 15 anni, Giulia 16. Entrambe colpite da quel Frecciarossa. Ma cosa è successo intorno alle 6.40 alla stazione di Riccione?

Giulia e Alessia Pisanu, cosa è successo alla stazione di Riccione

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono molte e si basano, al momento, sul racconto dei testimoni. Perché un uomo, che lavora in un bar interno della stazione di Riccione, ha raccontato di aver parlato con una delle due sorelle poco prima di quel tremendo impatto, sottolineando come una delle due fosse in apparente stato confusionale. La giovane gli aveva chiesto dove fosse il bagno e l’uomo le ha indicato la toilette al di fuori della stazione. Poi la tragedia raccontata a Il Corriere della Sera:

“Ho sentito un gran urlo del mio titolare, ho alzato la testa e ho visto il Frecciarossa arrivare a tutta velocità. Ho visto ancora quelle due ragazze, una era seduta sui binari e l’altra è andata per prenderla. Poi è scoppiato tutto… è saltato tutto”.

Quel Frecciarossa ha colpito Giulia e Alessia Pisanu e ha trascinato i loro corpi per tantissimi metri. Per le due sorelle non c’è stato nulla da fare. E il macchinista del treno ad Alta Velocità ha fornito agli inquirenti una testimonianza che potrebbe aiutare a capire cosa è accaduto domenica mattina alla stazione di Riccione: ha visto sbucare improvvisamente la seconda giovane. Questa ricostruzione potrebbe confermare uno degli aspetti al vaglio degli investigatori: una delle due giovani sarebbe morta nel tentativo di salvare la vita all’altra.

Il Corriere della Sera, infatti, parla di due ipotesi che – al momento – sembrano essere le più plausibili per la Procura di Rimini che sta indagando su questa tragedia:

Una delle sorelle potrebbe avere tentato il suicidio fermandosi tra le rotaie dove la sorella l’avrebbe raggiunta per spostarla. L’altra supposizione è che, forse alticcia dopo la notte in discoteca (la Procura disporrà test tossicologici) una delle due non si sia accorta di stare sopra le traversine.

Il quotidiano La Repubblica, dopo aver raccolto alcune indiscrezioni da parte degli inquirenti, parla di “attraversamento incauto dei binari” per raggiungere la banchina da cui stava partendo (ma era ancora fermo) un treno in direzione Ancona. Le ipotesi, dunque, sono ancora molto diverse tra di loro. Ma i racconti dei testimoni sembrano convergere su una narrazione comune: una delle due sorelle è stata travolta da quel treno Frecciarossa nel tentativo di salvare l’altra.

Le due, infatti, erano molto unite. Sui social si scambiavano messaggi di stima, apprezzamento e amore fraterno. Erano solite partecipare insieme alle feste, anche perché unite dall’amore per il ballo. E sui loro canali condividevano la loro adolescenza e il loro percorso di crescita insieme. Tutto raccontato attraverso uno smartphone. Lo stesso che una delle due avrebbe perso (forse rubato) nel corso di quella serata in discoteca. Lo stesso che è stato ritrovato – quasi distrutto – a diversi metri di distanza da quei due corpi senza vita e che ha consentito di risalire alla loro identità.

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