Giovanna Boda: la dirigente del Miur che tenta il suicidio dopo aver saputo di essere indagata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-15

Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse Umane, finanziarie e strumentali si è lanciata dalla finestra del secondo piano nel cortile di uno dei palazzi di Piazza della Libertà. Ricoverata in gravissime condizioni al Gemelli è stata operata nella notte

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Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse Umane, finanziarie e strumentali del Miur si è lanciata dalla finestra del secondo piano nel cortile di uno dei palazzi di Piazza della Libertà. Ricoverata in gravissime condizioni al Gemelli è stata operata nella notte. La dirigente era venuta a sapere dell’indagine nei suoi confronti con l’accusa di corruzione

Giovanna Boda: la dirigente del Miur che tenta il suicidio dopo aver saputo di essere indagata

Giovanna Boda aveva subito una perquisizione due giorni fa nella sua casa e anche nell’ufficio del Miur: la donna è indagata per corruzione, in concorso con altre persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Ieri il ministro dell’Istruzione su Twitter ha espresso vicinanza alla dirigente: “Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”. Le accuse formulate nei suoi confronti dai magistrati Paolo Ielo e Carlo Villani, sono quelle di corruzione. La donna è gravissima, ricoverata al Gemelli con fratture multiple. Spiega il Corriere:

Stando al decreto di perquisizione Boda avrebbe ricevuto 679 mila euro per «l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri». Soldi versati da Federico Bianchi di Castelbianco, legale rappresentante dell’«Istituto diOrtofonologia» nonché «socio e amministratore di fatto della Com.E Comunicazione & Editoria» ed editore dell’agenzia di stampa Dire specializzata anche in scuola e giovani. Sarebbero serviti per ottenere appalti dal ministero del valore di 39 mila 500 euro ciascuno

Giovanna Boda, ricorda La Stampa aveva iniziato la sua collaborazione con il Miur nel 1999, ricoprendo i primi ruoli di alto livello quando a guidarlo c’era Stefania Giannini. Poi durante il governo Renzi aveva lavorato al dipartimento per le Pari Opportunità con Maria Elena Boschi, per poi tornare al ministero.

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