Giorgia Soleri (insieme al fidanzato Damiano) porta il tema della vulvodinia in Parlamento

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-03

Giorgia Soleri, membro del “Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo”, porta in Parlamento il testo del disegno di legge sulla condizione che affligge circa il 15% delle donne

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Il tema della vulvodinia approda, sotto forma di proposta di legge, in Parlamento. A portare avanti questa battaglia la modella 26enne Giorgia Soleri, compagna del frontman dei Maneskin Damiano David, oggi entrambi presenti a Montecitorio. “Se approvata potrebbe cambiare la vita di molti a 360 gradi, dal punto di vista sociale, economico e professionale – spiega Soleri – due anni fa non avrei mai pensato a un risultato simile, ma ora combattiamo per farla calendarizzare e approvare al più presto. Perché le leggi sono belle solo quando si mettono in atto, altrimenti rimangono solo belle parole”. Soleri è uno dei volti più noti del “Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo”, gruppo di attivisti che si è occupato della stesura del testo della legge depositato alla Camera dei Deputati e al Senato. “Ho iniziato a soffrirne a 16 anni – la testimonianza della portavoce – la diagnosi è arrivata quando ne avevo 24. Ho passato otto anni della mia vita sentendomi dire che ero ipocondriaca, che tutto era nella mia testa. Ho speso decine di migliaia di euro per curarmi, l’ho potuto fare solo grazie al sostegno della mia famiglia e del mio compagno”.

Giorgia Soleri (insieme al fidanzato Damiano) porta il tema della vulvodinia in Parlamento

Un tema che, secondo stime, colpisce circa il 12-15% delle donne e può compromettere seriamente la qualità della vita. Per curarla esistono dei farmaci off label, che si pagano per intero nonostante la prescrizione medica. Le terapie richiedono tempi molto lunghi e costi sui 300-500 euro al mese. Lo stesso Damiano ha spinto avanti l’argomento utilizzando in maniera positiva la sua visibilità: oggi era presente tra il pubblico della sala stampa della Camera dei Deputati. Il testo è sostenuto da tutte le forze politiche: prevede come passaggio fondamentale il riconoscimento della vulvodinia e neuropatia del pudendo nei livelli essenziali di assistenza come malattie croniche e invalidanti. Nei 15 articoli di cui è composto di parla di centri specializzati per la diagnosi e la cura in ogni regione, esenzioni per le prestazioni sanitarie, agevolazioni per lavoratori e studenti che per colpa della malattia faticano ad essere presenti. Quello di oggi è un risultato straordinario”, dice Silvia Carabelli del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo. “Sono qui come alleato – spiega invece Damiano – Quello che posso fare è cercare di aiutare con la mia visibilità, ma il grande lavoro lo stanno facendo le donne del comitato. Non ci resta che sperare nella politica: che faccia il suo lavoro e che lo faccia al meglio”.

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